L’istituto di credito ha evidenziato un’attività commerciale di buon livello e registra i continui effetti della trasformazione del suo modello operativo
Nel 2022 BNL ha generato un utile ante imposte pari a 410 milioni di euro, in aumento dell’8,8% rispetto al 2021. Sull’insieme dell’esercizio dello scorso anno, l’istituto di credito ha evidenziato un’attività commerciale di buon livello e registra i continui effetti della trasformazione del suo modello operativo. Lo comunica una nota.
Gli impieghi sono aumentati del 2,1% rispetto al 2021 e del 4,1% sul perimetro al netto dei crediti deteriorati, sostenuti dalla crescita dei mutui e del factoring. I depositi sono cresciuti dell’8,5% rispetto al 2021, con un netto incremento in tutti i segmenti di clientela e soprattutto nel comparto imprese.
La raccolta indiretta ha registrato un calo dell’8,6% rispetto al 31 dicembre 2021, in un contesto di mercato sfavorevole. Il margine di intermediazione, pari a 2.634 milioni di euro, è in calo dell’1,7% rispetto al 2021 (-0,1% a perimetro costante). Il margine di interesse è in calo dell’1,3%.
L’impatto positivo del contesto di tassi sui depositi è controbilanciato dall’effetto del graduale aggiustamento dei margini sui crediti. Le commissioni sono in calo del 2,2%. Esse sono in rialzo dell’1,5% a perimetro costante grazie alla crescita delle commissioni bancarie, in particolare nel segmento di clientela imprese, parzialmente compensata dalla flessione delle commissioni finanziarie.
I costi operativi, pari a 1.735 milioni di euro, sono in calo del 2,5% rispetto al 2021 (-0,5% a perimetro e tassi di cambio costanti), grazie agli effetti della trasformazione del modello operativo e alle misure di adattamento (piano di pensionamento ”Quota 100”). L’effetto forbice è positivo (+0,8 punti).
Il risultato lordo di gestione si attesta quindi a 899 milioni di euro ed è quasi stabile rispetto al 2021. Il costo del rischio ammonta a 465 milioni di euro e migliora di 22 milioni di euro rispetto al 2021. Con 58 punti base in rapporto agli impieghi a clientela, il costo del rischio è contenuto e riflette un calo degli accantonamenti sui crediti deteriorati (livello 3) rispetto al 2021.