
Se finora si sono sfruttate le risorse ambientali per estrarre materie prime, un domani non molto lontano potrebbe essere possibile guardare agli asteroidi
La fame di materie prime che contraddistingue l’economia contemporanea ha portato l’essere umano alla ricerca di nuove soluzioni e soprattutto allo sfruttamento di tutte (troppe) risorse naturali. La nuova frontiera, adesso, potrebbe essere lo spazio. Un passo che eviterebbe le problematiche ambientali. Almeno in apparenza. Anche perchè, con il miglioramento delle tecniche i viaggi interstellari sono diventati più accessibili anche ai colossi privati tanto da permettere di creare un vero e proprio settore del turismo spaziale.
Partendo da questi presupposti il calcolo spesa beneficio per la creazione di un progetto di sfruttamento degli asteroidi potrebbe essere positivo soprattutto se si considerano quegli asteroidi composti dagli elementi più ricercati. Infatti la maggior parte di quelli presenti nel nostro sistema solare sono di tipo roccioso. Inoltre l’esplorazione del sistema celeste e lo sfruttamento delle risorse presenti negli asteroidi potrebbe non essere vantaggioso dal punto di vista burocratico.
Infatti se esiste una serie di leggi e di diritti che regolano le attività di ogni tipo, anche a livello internazionale, sulla Terra, diverso e lacunoso, il discorso per quanto riguarda le attività extra terresti. Dal 1967 è attivo l’Outer Space Treaty delle Nazioni Unite che stabilisce che nessuno stato può reclamare la proprietà di un corpo celeste anche se, viste le attuali necessità, gli Stati Uniti hanno pensato di creare nel 2015 il cosiddetto Asteroid Act (Us Commercial Space Launch Competitiveness Act) che autorizzava i cittadini statunitensi all’estrazione e alla vendita di materiali pur senza ritenersi sovrani dell’asteroide da cui il materiale stesso veniva estratto. Resta il punto interrogativo sulla volontà e soprattutto sulla reazione di altre nazioni in caso di sfruttamento dello stesso asteroide