
La prima finestra utile per l’uscita è al 1 aprile 2023 per il settore privato in caso di requisiti ottenuti al 31 dicembre 2022 e il 1 agosto 2023 per i dipendenti pubblici
Al via le domande per andare in pensione con quota 103, ovvero con almeno 62 anni di età e 41 di contributi. Lo ha comunicato l’Inps con il messaggio 754/2023. I canali a disposizione per l’invio delle richieste sono il call center e il sito internet dell’istituto di previdenza, previo accesso tramite Spid, carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi oppure i patronati.
La prima finestra utile per l’uscita è al 1 aprile 2023 per il settore privato in caso di requisiti ottenuti al 31 dicembre 2022 e il 1 agosto 2023 per i dipendenti pubblici. La finestra mobile per chi ha ottenuto i requisiti da gennaio 2023 è di tre mesi per il privato e 6 per il pubblico (ma comunque con la prima finestra ad agosto).
Quota 103 non è cumulabile con i redditi da lavoro autonomo e dipendente. Unica eccezione è costituita dal reddito da lavoro autonomo occasionale fino a cinque mila euro lordi all’anno.
Oltre alla circolare dell’istituto di previdenza, si attende il decreto ministeriale che deve attuare l’esonero contributivo alternativo all’accesso a quota 103. Infatti la legge di Bilancio 2023, ai dipendenti che maturano i requisiti per la pensione anticipata flessibile, ma continuano a lavorare, consente di scegliere di non versare la loro quota di contributi previdenziali relativi a invalidità, vecchiaia e superstiti. In tale ipotesi il relativo importo viene corrisposto al lavoratore, che ottiene una busta paga netta più alta.