
Il dividendo annuale 2023 viene portato a €0,94 per azione, con un aumento del 7% rispetto al 2022. Previste 300 nuove stazioni. Eni sostituirà il gas russo entro 2025
Sicurezza energetica e accessibilità attraverso la diversificazione geografica e tecnologica; riduzione delle emissioni; fare leva sulla tecnologia per le iniziative di oggi e per le future opportunità di innovazione; creazione di valore per gli azionisti. Sono questi gli obiettivi di Eni da qui al 2026.
In base al piano strategico la società genererà un Cash Flow From Operations (CFFO) prima del capitale circolante di oltre 17 miliardi di euro nel 2023 e di oltre 69 miliardi di euro nel corso del Piano, con un aumento del 25% nel 2026 rispetto al 2023.
Il dividendo annuale 2023 viene portato a €0,94 per azione, con un aumento del 7% rispetto al 2022. La società lancerà nel 2023, dopo l’approvazione degli azionisti a maggio, anche un programma di acquisto di azioni proprie per un valore di €2.2 miliardi, pari circa il 4,5% delle azioni in circolazione all’attuale prezzo.
Sul fronte della sostenibilità Eni conferma gli obiettivi di riduzione delle emissioni Scope 1, 2 e 3 rispetto al 2018: -35% entro il 2030; -80% entro il 2040; e net zero entro il 2050. È prevista poi un’accelerazione del target di capacità di bioraffinazione: oltre tre milioni di tonnellate all’anno entro il 2025, rispetto ai due milioni di tonnellate del Piano precedente, e oltre cinque milioni di tonnellate all’anno entro il 2030.
Sarà implementata una rete di oltre 5.000 punti vendita in Europa per commercializzare e distribuire nuovi vettori energetici, come l’elettricità e, in prospettiva, l’idrogeno. Eni prevede di aggiungere circa 300 nuove stazioni nel corso del periodo del Piano.
Non solo. Per quanto riguarda la sua divisione GGP (Global Gas & LNG Portfolio) Eni ha confermato che sostituirà completamente i volumi di gas russo entro il 2025, facendo leva sulle forti relazioni con i Paesi produttori e sul suo approccio di sviluppo fast-track dei progetti aumentando i volumi da Algeria, Egitto, Mozambico, Congo LNG e Qatar.
«Abbiamo già diversificato il nostro business, in quanto tre anni fa non eravamo così forti, mentre oggi possiamo parlare di una distribuzione agli azionisti più resiliente, grazie a dividendi e buyback – ha spiegato l’ad Claudio Descalzi. – Oggi non ci reggiamo più solo su una gamba, ma abbiamo un ecosistema di società che comprendo il gas, le raffinerie, la mobilità, Plenitude e altre. Eni rimane focalizzata nell’affrontare le sfide del settore energetico. Integrazione, diversificazione, flessibilità e tecnologia sono il core delle nostre azioni, sia in termini di aumento del valore e derisking del business».
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