
Moody’s ha annunciato di aver rivisto al rialzo l’outlook sulla crescita del Pil cinese dal 4% al 5%, sia per il 2023 che per il 2024
Buone notizie arrivano dalla Cina. Le riaperture dopo la politica zero Covid hanno scatenato un effetto positivo sull’attività economica. E a dimostrarlo sono i dati. Il dato ufficiale relativo al Pmi manifatturiero balza a febbraio fino a 52,6 punti, al record dall’aprile del 2012, quando si attestò a quota 53,5 punti. Ha fatto inoltre molto meglio dei 50,1 riportati a gennaio e dei 50,5 attesi dagli economisti intervistati da Reuters. In accelerazione anche l’indice Pmi servizi della Cina, salito dai 54,4 di gennaio a 56,3 punti a febbraio, oltre i 55 punti stimati dal consensus. Ricordiamo che in entrambi i casi siamo ben oltre la soglia critica dei 50 punti che fa da spartiacque tra contrazione ed espansione.
E le notizie positive per la Cina non finiscono qui. Moody’s ha annunciato di aver rivisto al rialzo l’outlook sulla crescita del Pil cinese dal 4% al 5%, sia per il 2023 che per il 2024. «Abbiamo rivisto al rialzo le nostre previsioni sulla crescita del Pil reale della Cina al 5% per il 2023 e per il 2024, in aumento rispetto alle nostre precedenti proiezioni pari al 4% – si legge nella nota dell’agenzia di rating. – Stimiamo che la ripresa della domanda per i servizi non commerciali (quelli che non vengono scambiati con transazioni internazionali) supportino il rimbalzo dei consumi a iniziare da questa primavera».
Moody’s ritiene però che la crescita dell’economia cinese possa rallentare poi il passo nel medio termine.
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