
Volano i contratti stabili. Crescono però anche i licenziamenti economici: nel 2022 sono stati 377.423 con un aumento del 40,89% sul 2021
Arrivano buone notizie dal fronte lavoro in Italia. L’Inps segnala che nel 2022 le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati extra-agricoli sono state 8.059.000, con un aumento del +11% rispetto al 2021.
La crescita ha interessato tutte le tipologie contrattuali, risultando accentuata sia per i contratti a tempo indeterminato (+18%), sia per le diverse tipologie di contratti a termine (intermittenti +16%, apprendistato +11%, tempo determinato e stagionali +10%, somministrati +5%).
Le trasformazioni da tempo determinato nel corso del 2022 sono risultate 751.000, in forte e continuo aumento rispetto allo stesso periodo del 2021 (+43%). Tra gennaio e dicembre le cessazioni da contratto stabile sono state 1.863.593.
Nel corso del 2022 i flussi nel mercato del lavoro (assunzioni, trasformazioni, cessazioni) hanno completato la ripresa dei livelli pre-pandemici , compromessi nel biennio 2020-2021 dall’emergenza sanitaria con le connesse chiusure e restrizioni.
Crescono però anche i licenziamenti economici: nel 2022 sono stati 377.423 con un aumento del 40,89% sul 2021. Il confronto è con un anno nel quale vigeva fino al 30 giugno il blocco dei licenziamenti a causa dell’emergenza economica legata alla pandemia. Rispetto al 2019 quando i licenziamenti furono 504.264 si registra un calo del 25,15%. Nel 2022 si sono registrate anche 1.255.706 dimissioni con un aumento del 9,74% sul 2021. Rispetto al 2019 l’incremento è del 24%.
Le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate nello scorso mese di febbraio sono state circa 41 milioni, il 2,2% in meno rispetto al precedente mese di gennaio (42 milioni) e il 35,7% in meno rispetto a febbraio 2022, nel corso del quale erano state autorizzate quasi 64 milioni di ore.
FOTO: SHUTTERSTOCK