
L’indice S&P Global PMI ha registrato a marzo un valore di 47,3 punti, in calo rispetto al 48,5 di febbraio. Vediamo nel dettaglio le singole economie
Peggiora l’attività manifatturiera nell’Eurozona. L’indice S&P Global PMI ha registrato a marzo un valore di 47,3 punti, in calo rispetto al 48,5 di febbraio, toccando un minimo di quattro mesi. Si tratta di un valore ben al di sotto della soglia critica dei 50 punti che fa da spartiacque tra contrazione (valori al di sotto) ed espansione (valori al di sopra).
Gran parte del calo mensile è dovuto al fatto che l’indice dei tempi di consegna dei fornitori (che viene invertito nel calcolo del PMI principale) è salito a un record di indagine. I principali sottoindici dell’indicatore principale, che misurano le condizioni del settore come produzione, nuovi ordini e occupazione, sono risultati nel complesso pressoché invariati.
«Il settore manifatturiero dell’Eurozona continua a trovarsi in una situazione problematica, con le fabbriche che hanno registrato un calo della domanda di beni per l’undicesimo mese consecutivo, a causa dell’aumento del costo della vita, della politica monetaria più restrittiva, del passaggio al destoccaggio delle scorte e della scarsa fiducia dei clienti – ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist presso S&P Global Market Intelligence. – Fortunatamente un miglioramento record dei tempi di consegna dei fornitori e una maggiore disponibilità di fattori produttivi hanno permesso alle aziende di evadere gli ordini effettuati nei mesi precedenti, il che significa che la produzione è rimasta sostanzialmente stabile negli ultimi due mesi – ha continuato Williamson – Tuttavia, l’attuale livello di produzione non è chiaramente sostenibile ed è inevitabile che la produzione si indebolisca nei prossimi mesi, a meno che il volume dei nuovi ordini non ricominci a crescere».
Guardando alle singole economie, a livello nazionale il PMI in Italia è sceso a 51,1 punti, in linea con il consensus (51 punti), dai 52 precedenti. La Spagna registra un miglioramento a 51,3 punti dai 50,7 del mese precedente e supera i 50,1 attesi, mentre il dato della Francia si è attestato a 47,3 punti dai 47,4 precedenti e si posiziona al di sotto dei 47,7 attesi. Il PMI della Germania invece è sceso a 44,7 punti rispetto ai 46,3 precedenti, superando le attese (44,4 punti).
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