
Pubblicate le prime anticipazioni della bozza del decreto legge, che stasera sarà illustrato ai sindacati
Il taglio del cuneo fiscale e contributivo per cinque mesi salirà di altri quattro punti. Lo prevede l’ultima bozza del decreto lavoro che il governo presenterà stasera ai sindacati e che domani approderà in consiglio dei ministri. All’articolo 34 si stabilisce come per i periodi di paga dal 1 luglio 2023 al 30 novembre 2023, senza ulteriori effetti sul rateo di tredicesima, la misura dell’esonero è elevata da due punti a sei punti percentuali per i redditi fino a 35mila euro e a sette punti per i redditi fino a 25mila euro.
Niente tassazione dei fringe benefit fino a 3.000 euro per i lavoratori con figli, nell’articolo “Misure fiscali per il welfare aziendale” con cui si stabilisce che ”limitatamente al periodo d’imposta 2023, in deroga a quanto previsto” dal Testo unico delle imposte sui redditi ”non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli a carico, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di euro 3.000”. La spesa è stimata in 142 milioni di euro nel 2023 e 12 milioni per il 2024.
Inoltre, ”al fine di sostenere le famiglie e facilitare la conciliazione fra vita privata e lavoro, è istituito” un fondo con una dotazione di 60 milioni di euro per l’anno 2023. Con l’articolo “Istituzione di un Fondo per le attività socioeducative a favore dei minori” stanzia delle risorse per ”le attività socio-educative a favore dei minori, destinato al finanziamento di iniziative dei Comuni, da attuare anche in collaborazione con enti pubblici e privati, finalizzate al potenziamento dei centri estivi, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa che svolgono attività a favore dei minori”.
Per il nuovo strumento dell’assegno di inclusione il governo prevede l’autorizzazione di una spesa complessiva di oltre 5,4 miliardi di euro nel 2024 e oltre 5,6 miliardi di euro nel 2025 e 2026.
Nella bozza ancora non compare la misura del taglio del cuneo e ancora in fase di lavorazione con le ultime limature.
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Per la prosecuzione del Reddito di cittadinanza si prevede quindi una spesa di 384 milioni quest’anno, mentre per lo Strumento di attivazione al lavoro, che entrerà in vigore il primo settembre, è prevista una spesa di 276 milioni nel 2023 e di 2,1 miliardi nel 2024, spesa che poi scende negli anni successivi.
Previsto il taglio dei contributi previdenziali fino al 7% per le buste paga da luglio a novembre, per un costo complessivo di 4,1 miliardi di euro, con l’articolo “Esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti”. Nel testo si legge che ”per i periodi di paga dal 1° luglio 2023 al 30 novembre 2023, senza ulteriori effetti sul rateo di tredicesima, la misura dell’esonero stabilita dal primo periodo in due punti percentuali è elevata a sei punti percentuali, fermi restando l’ulteriore incremento di un punto percentuale dell’esonero”.
La norma modifica la legge attuale, che prevede per tutto il 2023 un esonero sulla quota di contributi previdenziali dovuti dai lavoratori dipendenti pubblici e privati, esclusi i lavoratori domestici. Attualmente Lo sconto è pari al 2% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 2.692 euro e al 3% se la retribuzione non eccede l’importo mensile di 1.923 euro.
(foto ANSA, la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone)