
La tecnologia della start-up di Musk ha lo scopo di consentire ai cervelli di interfacciarsi direttamente con i computer. Finora le sperimentazioni solo sulle scimmie. L’obiettivo è aiutare le persone paralizzate o affette da malattie neurologiche a comunicare
Altro grande successo per Elon Musk. La sua start-up Neuralink ha avuto l’ok dalla FDA statunitense per avviare i test per impiantare il suo chip in un cervello umano. «Questo è un primo passo importante che un giorno permetterà alla nostra tecnologia di aiutare molte persone», ha scritto l’azienda californiana sul suo account Twitter, aggiungendo che “il reclutamento per gli studi clinici non è ancora aperto“.
Neuralink progetta dispositivi connessi da impiantare nel cervello per comunicare con i computer direttamente attraverso il pensiero. Dovranno essere utilizzati in prima battuta per aiutare le persone paralizzate o affette da malattie neurologiche a comunicare direttamente con un device esterno attraverso il pensiero. La start-up vuole quindi rendere questi impianti abbastanza sicuri e affidabili da poter essere utilizzati come interventi chirurgici elettivi. Le persone potrebbero quindi pagare qualche migliaio di dollari per dotare il proprio cervello della potenza del computer. Per Elon Musk questi chip devono consentire all’umanità di raggiungere una “simbiosi con l’Ai“.
Finora prototipi delle dimensioni di una moneta sono stati impiantati nei crani degli animali. Diverse scimmie sono così in grado di “giocare” ai videogiochi o di “digitare” parole su uno schermo semplicemente seguendo con gli occhi il movimento del cursore.
Più volte, a partire dal 2019, il miliardario Elon Musk ha detto che la sua azienda di chip cerebrali avrebbe presto ottenuto l’approvazione della FDA per i test sull’uomo. Ma la domanda è stata respinta, fino a questo momento.
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