
Il 2022 è un anno di transizione
Nel rapporto MobilitAria 2023, realizzato da Kyoto Club e dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IIA) è presente un’analisi della qualità dell’aria al 2022 nelle 14 città metropolitane italiane. Dal quadro risulta chiaro un possibile allarme dettato dall’aumento della mobilità urbana caratterizzata, però, dall’uso delle auto private. Il tutto proprio mentre il trasporto pubblico accusa ancora le difficoltà di ripresa dal taglio, drastico, di passeggeri e quello su due ruote deve ancora stabilizzarsi e trovare una sua dimensione stabile.
Il 2022, in altre parole, è un anno di transizione che deve anche tener conto di un processo verso la decarbonizzazione e la riduzione dei gas inquinanti entro il 2030 e di target che dovrebbero portare alle città ad emissioni 0 per il 2050. Purtroppo nelle maggiori 14 città italiane, il 2022 ha visto, rispetto al 2021, in quasi tutte le realtà prese in considerazione, un aumento delle concentrazioni di biossido di azoto (NO2).
Francesco Petracchini, Direttore CNR-IIA ha dichiarato «Sulla qualità dell’aria, dai dati analizzati nel Rapporto, confrontando i valori medi annui registrati nelle città metropolitane nel 2022 con i valori degli obiettivi al 2030 della Commissione europea, risulta che quasi tutte le città si trovano esposte a concentrazioni di inquinanti superiori a quelle attese. Tali superamenti si riferiscono ai limiti per il biossido di azoto NO2 e il particolato PM10 e PM2,5, che si discostano di molto dalle soglie individuate dalla nuova Direttiva europea e dai limiti raccomandati dall’OMS. Questo ci fa comprendere come le città dovranno adottare nei prossimi anni politiche di decarbonizzazione dei trasporti per il miglioramento della qualità dell’aria più lungimiranti e più ambiziose».
FOTO: ANSA / PAOLO SALMOIRAGO