
Sollecitata l’urgenza che le istituzioni italiane aprano un confronto con le organizzazioni sindacali e Stellantis per arrivare a un accordo quadro
La Fiom-Cgil ha inviato alla premier Giorgia Meloni e ai ministri delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone, una lettera per chiedere che sia avviato un confronto su investimenti, occupazione e politiche industriali di Stellantis e di settore.
Lo ha fatto sapere il sindacato, spiegando che, in particolare, è stata sollecitata l’urgenza che le istituzioni italiane aprano un confronto con le organizzazioni sindacali e Stellantis per arrivare a un accordo quadro che garantisca prospettive industriali e occupazionali ai lavoratori del gruppo e della filiera della componentistica.
“Il 2 giugno festeggeremo la nostra Repubblica a Poissy, in Francia. Cento delegati dei lavoratori e delle lavoratrici degli stabilimenti italiani di Stellantis e della componentistica che vogliono applicare il principio costituzionale del lavoro come fondamento della nostra Repubblica”, si legge nella lettera. “In Europa, gli altri Paesi, consapevoli della criticità della situazione hanno programmato interventi specifici e straordinari, risorse condizionate agli investimenti per la transizione e l’occupazione. Non è un caso che oggi si stia tenendo a Douvrin in Francia l’inaugurazione di una gigafactory di portata europea, a cui sta partecipando, tra gli altri, anche il ministro Urso”, ha detto Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità.
Secondo Lodi, “le condizioni di lavoro sono peggiorate in tutti gli stabilimenti: queste ragioni hanno spinto le lavoratrici e i lavoratori a scioperare per salvaguardare il proprio futuro, la dignità e la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”. Per questo la Fiom-Cgil ha deciso di mobilitarsi con un’iniziativa che si svolgerà il 2 giugno in Francia, “per incontrare i vertici aziendali e rivendicare investimenti, occupazione, miglioramento delle condizioni di lavoro e politiche industriali di settore”, conclude Lodi.
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(foto ANSA)