
Sono varie le associazioni che denunciano rincari, spesso anche consistenti
Lo aveva preavvisato già uno studio di Coldiretti ed ora la conferma arriva anche da Consumerismo No profit: il prezzo del gelato registrerà, quest’anno, un aumento a due cifre. Aumenti che, come si vede da tempo, riguardano tutte le voci di spesa tipicamente estive dal caro-spiaggia alle tariffe degli alberghi. MA procediamo con ordine.
Secondo la denuncia che arriva oggi da Consumerismo No profit, nelle varie città italiane il prezzo del gelato registra ovunque dei rincari. Come spiega il presidente Luigi Gabriele, gli aumenti sono dovuti sia alle materie prime sia al caro energia. Rincari che si abbattono sui prezzi dei gelati anche in vaschetta venduti presso i supermercati, nei bar, ma anche in coni e coppette delle gelaterie artigianali.
«L’andamento dei listini, tuttavia, è estremamente diversificato sul territorio – rileva Consumerismo No profit – Prendendo in esame una vaschetta da 1 kg venduta negli esercizi commerciali, si scopre che Firenze è la città con il prezzo più alto d’Italia, pari in media a 7,93 euro al kg (ma può arrivare a punte di 9,66 euro/kg), con un aumento del +34% rispetto allo scorso anno, quando si spendeva per la stessa quantità di gelato 5,91 euro. Altre tre province vantano in Italia prezzi superiori ai 7 euro al kg: Bolzano (7,20 euro), Ravenna (7,09 euro) e Milano (7,01 euro)».
Come detto, però, non è solo il gelato ad aumentare. Un altro esempio di caro-estate arriva dagli alberghi ed, in generale, da tutte le strutture ricettive. «Complici l’inflazione alle stelle e il caro-bollette che ha caratterizzato gli ultimi 2 anni, le vacanze estive 2023 saranno ricordate come le più care di sempre, e i costi di una villeggiatura possono raggiungere picchi elevatissimi in determinate località italiane».
Ad affermarlo è Furio Truzzi presidente di Assoutenti, associazione che ha analizzato la spesa media di una famiglia con due bambini in una struttura a 3 stelle, per 1 settimana ad agosto. Ebbene, secondo i risultati si nota che: in Emilia Romagna si parte dal minimo rappresentato da Milano Marittima con 1.218 euro fino ai 19.656 euro di Riccione. Le cose non sono molto differenti in Toscana: a Viareggio si può arrivare anche a 15.572 euro. Andando poi a sud, con Positano si va dai 4.000 agli 11.920 euro fino agli 8.358 euro di Sorrento. Il record? A Cefalù con 22.343 euro a settimana, seguita dai 20.570 euro di San Teodoro in Sardegna.
Infine l’ultima analisi, questa volta del Codacons, riguarda le spiagge. Molti stabilimenti balneari hanno modificato i listini tenendo conto dei rincari su molte voci di spesa. Da Codacons è arrivato il confronto delle tariffe giornaliere per ombrelloni, lettini e sdraio, tutti con aumenti del +10%/+15% in tutta Italia con punte del +25%. Tradotto in numeri, si spendono per ombrellone e 2 sdraio, in media, tra i 30 e i 35 euro al giorno con punta massima di 1.000 euro in Salento per un gazebo. Facendo un rapido calcolo che include anche le consumazioni all’interno dei lidi, parcheggio, carburante e varie, si oscilla tra i 100 e i 110 euro per una giornata al mare pari ad un aumento del 13% circa rispetto al 2022.