
Prezzi troppo alti. I consumi si spostano sull’energia pulita
La crescita della domanda mondiale di petrolio è destinata a rallentare quasi fino a fermarsi nei prossimi anni a causa dei prezzi alti e delle preoccupazioni in materia di sicurezza dell’approvvigionamento evidenziate dalla crisi energetica globale. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Aie pubblicato oggi. «Il passaggio a un’economia basata sull’energia pulita sta accelerando, con un picco della domanda globale di petrolio in vista prima della fine di questo decennio, con l’avanzamento dei veicoli elettrici, dell’efficienza energetica e di altre tecnologie – ha detto il direttore esecutivo dell’Aie Fatih Birol. – I produttori di petrolio devono prestare molta attenzione al cambiamento e calibrare le proprie decisioni di investimento per garantire una transizione ordinata».
In particolare la domanda globale di petrolio aumenterà del 6% tra il 2022 e il 2028 per raggiungere 105,7 milioni barili al giorno, sostenuta dalla robusta domanda dei settori petrolchimico e aeronautico. Ma nonostante questo aumento cumulativo, si prevede che la crescita della domanda annua diminuirà da 2,4 milioni di barili al giorno a soli 0,4 milioni di barili nel 2028. L’uso del petrolio per i carburanti da trasporto è destinato a diminuire dopo il 2026 con l’espansione di i veicoli elettrici, la crescita dei biocarburanti e il miglioramento dei risparmi.
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