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Economia

Aumenta il peso delle materie prime critiche sulla produzione italiana

Rossana Prezioso
17 Giugno 2023
Aumenta il peso delle materie prime critiche sulla produzione italiana
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In un anno +22% con una raccolta che, in Italia, è ancora lontana dai target europei Diventa sempre più ampio il peso delle materie prime critiche sul totale della produzione […]

In un anno +22% con una raccolta che, in Italia, è ancora lontana dai target europei

Diventa sempre più ampio il peso delle materie prime critiche sul totale della produzione italiana. Secondo quanto evidenziato nello studio Le opportunità per la filiera dei RAEE all’interno del Critical Raw Materials Act commissionato da Erion, Sistema multi-consortile italiano di Responsabilità Estesa del Produttore, a The European House – Ambrosetti, il totale della produzione industriale italiana che dipende dalle materie prime critiche (CRM – Critical Raw Materials) ha registrato nel giro di un anno un aumento del 22%, passando da 564 a 686 miliardi di euro. Non solo ma l’incidenza complessiva sul PIL è passata dal 33% del 2021 al 38% del 2022.

Come è noto la Commissione Europea ogni anno elenca una serie di materie prime critiche all’interno dello “Study on the Critical Raw Materials for the EU. Ebbene, nel marzo di quest’anno l’elenco è aumentato di altri 4 nomi, passando dai 30 del 2020 agli attuali 34. Inoltre il report ha delineato 17 materie prime strategiche definite tali sia per la transizione ecologica che per il settore difensivo.

Quello delle materie prime critiche, però, è un problema che in Italia è particolarmente complesso. Infatti la raccolta di RAEE non supera il 37%contro il 65% del target fissato dall’Unione Europea.

Come dichiarato da Lorenzo Tavazzi, Partner di The European House – Ambrosetti «Il Critical Raw Materials Act è la risposta dell’Europa a una situazione che vede oggi l’Europa in tema di materie prime critiche estremamente dipendente dalle importazioni all’estero. Andiamo da una media dell’80% fino ad alcune materie prime critiche, un terzo nella fattispecie, al 100% di importazioni. Questo si sposa con l’importanza che le materie prime critiche rivestono per il tessuto industriale europeo con oltre 3.300 miliardi di produzione industriale e sostenuta, quindi un quarto del Pil europeo. In questo, il Critical Raw Material Act vuole dare un quadro normativo e di azione affinché l’approvvigionamento e la gestione delle materie prime critiche in Europa sia sicuro e sostenibile».

Gli fa eco Danilo Bonato, Direttore Generale Erion Compliance Organization secondo cui «Dobbiamo fare tre cose importanti: controllare, semplificare e innovare. Controllare i flussi paralleli che sfuggono alla raccolta; semplificare per rendere più semplice, più facile e più conveniente per i cittadini conferire i rifiuti elettronici e infine innovare perché in Italia mancano impianti in grado di recuperare e valorizzare le materie prime critiche».

Andrea Fluttero, Presidente Erion Compliance Organization ha aggiunto «Nell’ambito della presentazione dei risultati del bilancio di sostenibilità 2022 del sistema multi-consortile Erion si evidenziano tutta una serie di azioni strategiche che ogni singolo consorzio ha portato avanti nel corso dello scorso anno per raggiungere i propri obiettivi: in molti casi sono obiettivi di aumento di raccolta differenziata – come nel caso dei RAEE domestici o dei rifiuti da pile o accumulatori; in altri casi sono strategie mirate a raggiungere obiettivi di sensibilizzazione verso i cittadini e i consumatori con l’obiettivo di migliorare complessivamente le prestazioni ambientali della singola filiera».

FOTO: SHUTTERSTOCK

  • materie prime critiche

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