
A giugno l’indice Pmi manifatturiero finale di giugno dell’Eurozona è sceso a 43,4 punti dai 44,8 punti di maggio
Brutte notizie giungono dall’economia dell’Eurozona. A giugno l’indice PMI manifatturiero finale è sceso a 43,4 punti dai 44,8 punti di maggio, mentre la stima preliminare era pari a 43,6 punti. L’indicatore dello stato di salute del settore manifatturiero si conferma così al di sotto della soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque fra recessione ed espansione.
Nell’insieme l’indice principale ha segnalato il peggioramento maggiore dello stato di salute dei produttori della zona euro da maggio del 2020.
«È sempre più evidente che il settore industriale ad alta intensità di capitale sta reagendo negativamente all’impennata del tasso d’interesse della BCE – ha commentato Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank.- Le aziende intervistate hanno ridotto i loro livelli occupazionali per la prima volta da gennaio 2021, e l’attività di acquisto è calata ad uno dei tassi peggiori dell’indagine. I tagli dei prezzi di vendita per il secondo mese consecutivo non destano nessuna sorpresa considerata la debolezza della domanda e il rapido tasso di deflazione dei costi».
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