
La Cina ha annunciato una stretta dal primo agosto all’export di gallio e germanio, usati per produrre semiconduttori, radar e altri componenti elettronici, allo scopo di “salvaguardare la sicurezza e gli interessi nazionali”
Continua la guerra commerciale sulla tecnologia tra Cina da una parte e Stati Uniti ed Europa dall’altra. La Cina sta combattendo per il dominio tecnologico in molte aree, dall’informatica quantistica all’intelligenza artificiale e alla produzione di chip, mentre gli Stati Uniti hanno adottato misure aggressive per impedire al Paese di prendere il sopravvento.
L’ultima mossa è proprio quella di Pechino che ha imposto restrizioni sull’esportazione di due metalli che sono cruciali per costruire alcune parti nell’industria dei semiconduttori, delle telecomunicazioni e dei veicoli elettrici. Si tratta del gallio e del germanio che saranno soggetti a controlli sulle esportazioni intesi a proteggere la sicurezza nazionale cinese a partire dal 1° agosto, come ha affermato il ministero del Commercio cinese. Gli esportatori dovranno richiedere le licenze al ministero se vogliono iniziare o continuare a spedire i due metalli fuori dal Paese e devono riportare i dettagli degli acquirenti esteri e le loro richieste.
Si tratta di un duro colpo soprattutto per il Vecchio Continente, in quanto il gallio e il germanio sono nell’elenco dell’Ue delle materie prime critiche, considerate “cruciali per l’economia europea“. La Cina è il più grande produttore mondiale di gallio (94%) e tra i principali produttori ed esportatori di germanio (67%), secondo l’Us Geological Survey.
La mossa arriva alla vigilia della visita a Pechino del segretario al Tesoro Janet Yellen (6-9 luglio) e si profila come una risposta al blocco Usa sulle forniture di componenti ad alta tecnologia alla Cina. Ma soprattutto è maturata pochi giorni dopo che l’Olanda ha annunciato nuove restrizioni all’export di alcune apparecchiatureper produrre i semiconduttori.
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