
Istat: a maggio export a -0,3%, import a -3,0% a maggio su mese
A maggio l’Istat stima una lieve flessione congiunturale per le esportazioni (-0,3%) e una riduzione più ampia per le importazioni (-3%). La diminuzione su base mensile dell’export è dovuta alla contrazione delle vendite verso l’area Ue (-1,7%), mentre le esportazioni verso l’area extra Ue sono in aumento (+1,2%).
Nel trimestre marzo-maggio, rispetto al precedente, l’export si riduce del 3,3%, l’import del 5,9%.
Sempre a maggio l’export cresce su base annua dello 0,9% in termini monetari (era -5,3% ad aprile) mentre segna una contrazione in volume (-3,6%). La crescita dell’export in valore è sintesi di un aumento del 4% per i mercati extra Ue e di una riduzione dell’1,9% per l’area Ue. L’import registra una flessione tendenziale del 7,6% in valore, molto più marcata per l’area extra Ue (-13,8%) rispetto a quella Ue (-2,1%); in volume è pressoché stazionario (+0,1%).
Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+24,2%), articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici (+18,5%), autoveicoli (+23,5%) e macchinari e apparecchi non classificati altrove (n.c.a.) (+6%). Diminuiscono su base annua le esportazioni di prodotti della raffinazione (-43%), metalli e prodotti in metallo (-12,6%) e prodotti chimici (-9,3%).
Su base annua i paesi che forniscono i maggiori contributi alla crescita dell’export nazionale sono: paesi OPEC (+28,8%), Svizzera (+9,0%), Cina (+14,9%) e Turchia (+13,5%). Per contro, si riducono le esportazioni verso Stati Uniti (-5,8%), Germania (-4,2%) e Belgio (-12,1%).
Nei primi cinque mesi dell’anno il saldo commerciale è positivo per 10,6 miliardi dopo il -12,5 miliardi nello stesso periodo del 2022.
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