
Rispetto al Pil i mancati pagamenti arrivano al 2,6%. L’Italia al top in Ue
Il debito della pubblica amministrazione italiana nei confronti dei propri fornitori, che sono in gran parte pmi, sfiora i 60 miliardi e rispetto al Pil i mancati pagamenti arrivano al 2,6%. A lanciare l’allarme è la Cgia di Mestre. «In nessun altro Paese in Ue i mancati pagamenti hanno una dimensione economica sul Pil così pesante. In rapporto al Pil, nel 2022 i debiti commerciali della Spagna erano pari allo 0,8%, in Francia all’1,5 e in Germania all’1,6», spiega il coordinatore dell’ufficio studi Cgia, Paolo Zabeo.
Scorrendo i dati relativi all’Indicatore di Tempestività dei Pagamenti del 2022 emerge che solo tre Ministeri italiani su 15 hanno rispettato i termini di legge, il Mef, gli Esteri e l’Agricoltura. Tutti gli altri hanno pagato dopo la scadenza pattuita. Tra i più ritardatari segnaliamo il ministero del Lavoro (27,51 giorni di ritardo), l’Università (41,37) e l’Interno (49,26). Maglia nera va all’ex Mise, l’attuale ministero delle Imprese e del made in Italy, che l’anno scorso ha saldato con un ritardo di 85,40 giorni.
A livello territoriale la situazione più critica è nel Mezzogiorno.
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