
I dati del primo semestre parlano di un aumento pari a +22.890 unità
Secondo quanto reso noto da Fim-Cisl nel report ‘Stato delle crisi nel settore metalmeccanico al 30 giugno 2023” sarebbero in aumento i lavoratori del settore metalmeccanico che sono stati coinvolti, a vario titoli, nella crisi legate al proprio settore lavorativo. Lo si legge nelle pagine della ricerca «In questo primo semestre 2023 abbiamo registrato, rispetto al secondo semestre 2022, un aumento di +22.890 lavoratori metalmeccanici coinvolti a vario titolo in crisi legate al settore metalmeccanico (finanziaria, di settore, d’indotto, legate alle materie prime e alle transizioni): siamo passati da 60.727 lavoratori coinvolti al 31 dicembre 2022 a 83.671 del 31 giugno 2023 (per un totale di 717 imprese di cui: 318 aziende sopra i 50 dipendenti e 399 sotto i 50 dipendenti)».
Dati che fanno riflettere alla luce di una situazione economica complessa e delicata per l’intera nazione come conferma anche lo stesso documento. «Un segnale che fa il paio con i dati Istat che registrano un rallentamento della produzione industriale, una frenata del Pil nel secondo trimestre dell’anno».
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