
Gli obiettivi sono: lotta all’evasione, dare certezze per i contribuenti su tutte le scadenze, sanzioni più leggere, allineate a quelle europee
Il governo va avanti sulla riforma fiscale e arrivano in Consiglio dei ministri altri due provvedimenti che hanno l’obiettivo di riscrivere il sistema tributario italiano semplificandolo. Sul tavolo i temi sono: lotta all’evasione fiscale, dare certezze sulle scadenze per i contribuenti, sanzioni più leggere, in linea con quanto fa il resto d’Europa.
In particolare sono due i decreti legislativi che il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, firma e porta all’attenzione dei colleghi. Il primo rivede lo Statuto dei diritti del contribuente ed ha come obiettivo “revisionarne la disciplina e garantire la certezza del diritto“.
Il secondo decreto si concentra sul riordino del calendario degli adempimenti e dei versamenti, chiesto anche dai commercialisti che puntano a mettere in sicurezza soprattutto il periodo estivo, oggi aggravato da oltre un centinaio di scadenze. Il ministro Leo ha già annunciato che sull’estate e sul periodo natalizio caleranno delle pause per tutti, amministrazione e cittadini. Inoltre, nello stesso provvedimento verranno elevate le soglie del visto di conformità.
C’è poi il capitolo sanzioni, oggi eccessivamente onerose secondo Leo, che mira a renderle più leggere, in linea con quelle europee.
Proprio qualche giorno fa dal palco del congresso nazionale dei commercialisti, che si svolge al centro congressi Lingotto, a Torino, il viceministro aveva esaltato l’attività dei commercialisti. «Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue con interesse l’attività dei commercialisti, come dico spesse siete la cinghia di trasmissione del rapporto fisco-contribuente, dunque, attraverso la delega fiscale e i successivi decreti attuativi, il nostro obiettivo è avviare un nuovo rapporto, passando dal disordine all’ordine». Vedremo se sarà effettivamente così.
Intanto emergono nuovi dettagli in vista del CdM di oggi pomeriggio. Tra i provvedimenti che approderanno sul tavolo del Governo, è confermato che ci saranno i due fiscali (schema di decreto legislativo “Modifiche allo Statuto dei diritti del contribuente” e “Razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari”), entrambi per un esame preliminare. Nell’ordine del giorno non c’è invece il nuovo decreto energia.
In arrivo una semplificazione dei modelli di dichiarazione delle imposte sui redditi, dell’IRAP e dell’IVA. La norma prevede in particolare che con un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, sentito il Garante della privacy, siano “progressivamente eliminate da ciascun modello le informazioni che non sono rilevanti ai fini della liquidazione dell’imposta o che l’Agenzia delle entrate può acquisire tramite sistemi di interoperabilità delle banche dati proprie e nella titolarità di altre amministrazioni“. Previsto che che vengano “progressivamente ridotte, le informazioni relative ai crediti d’imposta derivanti da agevolazioni concesse agli operatori economici da indicare nei modelli dichiarativi“.
Stop alle cartelle nei mesi di agosto e dicembre “salvo casi di indifferibilità e urgenza” all’invio di cartelle da parte dell’Agenzia delle Entrate. La norma in particolare prevede la sospensione dal 1 al 31 agosto e dal 1 al 31 dicembre dell’invio di comunicazioni relative ai controlli automatizzati, ai controlli formali e alle liquidazioni delle imposte sui redditi assoggettati a tassazione separata e delle lettere di compliance.
Prevista anche la possibilità di pagare le somme indicate nel modello F24 o ricevute tramite avviso anche attraverso la piattaforma PagoPA. Infine, l’Agenzia delle entrate renderà disponibile, in via sperimentale, la dichiarazione dei redditi precompilata anche ai contribuenti titolari di redditi diversi da quelli di lavoro dipendente e pensione.
Viene anticipato dal 30 novembre al 30 settembre il termine per la presentazione delle dichiarazioni in materia di imposte sui redditi e di Irap mentre per i soggetti Ires il termine è anticipato dall’ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta all’ultimo giorno del nono mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta.
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