
Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale per l’energia, e Werner Hoyer, presidente della Bce per gli investimenti, scrivono il primo post del blog della BCE che accompagna la Cop28 a Dubai, al via dal 30 novembre
«L’Europa deve far avanzare la transizione verde se vuole rimanere competitiva sulla scena mondiale. Le nuove tecnologie e l’energia verde non sono soltanto migliori per l’ambiente, ma rappresentano anche una scelta sensata dal punto di vista economico. Tuttavia, per avere successo, la transizione deve essere giusta e inclusiva». Questo è quando scrivono in un post congiunto sul blog della Bce la presidente Christine Lagarde, Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale per l’energia, e Werner Hoyer, presidente della Bce per gli investimenti, a pochi giorni dell’inizio della Cop28 a Dubai.
La transizione verde è importante non soltanto per tutelare l’ambiente, ma anche per salvaguardare l’economia. Se l’Europa non parteciperà attivamente alla rivoluzione energetica globale, la sua competitività ne uscirà irrimediabilmente danneggiata.
I leader spiegano che strumenti di finanziamento come le obbligazioni verdi emesse dall’UE contribuiranno a finanziare i progressi nel campo delle tecnologie pulite e sarebbero ancora più efficaci nel contesto di un’unione dei mercati dei capitali completa a tutti gli effetti. Soluzioni di finanziamento o garanzie mirate ad attenuare il rischio connesso a investimenti privati altamente innovativi (come parchi eolici galleggianti, idrogeno verde o nuove tecnologie per le batterie) contribuiranno all’introduzione di infrastrutture di cui l’Europa ha bisogno per conseguire l’azzeramento delle emissioni nette. A livello mondiale la fissazione del prezzo del carbonio garantirebbe trasparenza, per incoraggiare i consumatori e gli investitori a orientarsi verso prodotti e attività finanziarie sostenibili ed efficienti sotto il profilo energetico.
Ma l’Europa non può fare tutto da sola. «Se non agiranno anche gli altri, siamo tutti destinati a fallire. Iniziative come il Green Deal europeo dovrebbero essere affiancate da politiche di sviluppo ambiziose che sostengano le regioni in via di sviluppo oltre i confini europei nell’adozione di fonti di energia pulita. Gli investimenti in tecnologie europee all’avanguardia possono fare e faranno la differenza – si legge ancora nel post. – Tutti devono essere coinvolti nell’opera di trasformazione della nostra economia. L’Europa deve impegnarsi per realizzare una transizione giusta, inclusiva ed equa. Le politiche in materia di cambiamento climatico e transizione possono mettere a dura prova soprattutto le imprese e le famiglie più vulnerabili. Occorrono misure di bilancio temporanee attentamente mirate e iniziative di riqualificazione professionale per un’equa ripartizione dell’onere della transizione».
La Cop28 inizierà giovedì 30 novembre, con i primi tre giorni del vertice aperti solo ai delegati. Ciò includerà un importante vertice dei leader l’1 e il 2 dicembre.
Il sito della Cop28, scrive il quotidiano emiratino The National, sarà suddiviso in zone blu e verdi. La prima sarà aperta dal 30 novembre ai capi di Stato, ai funzionari governativi accreditati e ai media, ed è gestita dall’Onu. La seconda sarà aperta al pubblico per gran parte della conferenza. Un’ampia varietà di eventi e laboratori saranno gratuiti per il pubblico nella Zona Verde dal 3 al 12 dicembre. Conterrà mostre interattive, installazioni artistiche, proiezioni di film e più di 300 conferenze e discussioni sul cambiamento climatico e la sostenibilità.
Decine di migliaia di leader mondiali, ministri, negoziatori, ecoattivisti e capitani d’industria convergeranno nell’emirato per due settimane di colloqui cruciali volti a sviluppare un piano d’azione urgente per affrontare la crisi climatica.
FOTO: SHUTTERSTOCK