
Inedito sciopero dei dipendenti dell’ufficio romano della casa di moda, in vista del trasferimento di sede a Milano. L’azienda respinge le accuse
Circa 40 dipendenti dell’ufficio design di Gucci, marchio di punta del gruppo francese del lusso Kering, hanno scioperato per quattro ore e hanno manifestato contro il loro trasferimento da Roma a Milano. Ciò che temono – è un “licenziamento di massa sotto mentite spoglie”. Sugli striscioni esposti davanti a una delle sedi del brand a Roma come forma di protesta, si leggevano slogan come “Gucci taglia ma non cuce” e “Da Gucci il licenziamento è di moda”.
Kering, anche il lusso soffre (4,46 mld, -13%). Ancora peggio Gucci
L’annuncio del trasferimento a Milano dell’ufficio stile, responsabile della direzione creativa, è stato dato lo scorso ottobre: 153 dei 219 dipendenti dovranno trasferirsi nel capoluogo lombardo a condizioni ritenute insoddisfacenti. L’accusa nei confronti della società è quella di volere “ridurre il personale”.
Gucci respinge le accuse: “Annunciato ai sindacati all’inizio di ottobre“, questo trasferimento “non comporta alcuna riduzione di personale” e “sarà attuato nel pieno rispetto della normativa vigente”, assicura in una nota.
«Al fine di agevolare il più possibile il trasferimento di tutti i dipendenti interessati, l’azienda ha previsto una serie di misure economiche e di sostegno particolarmente più favorevoli rispetto a quelle previste dal contratto collettivo nazionale», prosegue Gucci.
Mentre 153 dipendenti dovrebbero essere trasferiti a Milano entro marzo, il destino degli altri 66 che dovrebbero rimanere a Roma per il momento “è incerto“, secondo i sindacati.
(foto CGIL/X)