
Sul tavolo restano molti nodi da sciogliere: dalla definizione di un bilancio sugli impegni e gli obiettivi messi a punto con l’accordo di Parigi alla possibilità di eliminare gradualmente i combustibili fossili
Il vertice mondiale sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite si è aperto con l’approvazione del Fondo ‘Loss & damage’ (‘Perdite e danni’) nella prima giornata della 28esima Conferenza delle parti – più semplicemente chiamata Cop28.
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Con il Fondo si offriranno aiuti ai Paesi poveri, e a quelli più ‘sensibili’ agli impatti del clima. Il tema era segnato in grassetto nelle agende degli sherpa internazionali, che fino al 12 dicembre si ritrovano negli Emirati Arabi Uniti a Dubai per i negoziati. Sul tavolo restano molti nodi da sciogliere: dalla definizione di un bilancio sugli impegni e gli obiettivi messi a punto con l’accordo di Parigi alla possibilità di eliminare gradualmente i combustibili fossili (carbone, petrolio, gas).
Elemento quest’ultimo che per molti osservatori potrebbe venir glissato, dal momento che il presidente della Cop28 è Sultan Ahmed Al Jaber, amministratore delegato della Abu Dhabi national oil company (ma anche di una società di rinnovabili) e ministro dell’Industria e della tecnologia degli Emirati Arabi Uniti.
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Il Fondo ‘Perdite e danni’ essenzialmente serve per aiutare i Paesi più poveri e quelli più esposti agli impatti dei cambiamenti climatici. Le risorse arriveranno dai finanziamenti dei Paesi industrializzati. Sarà ospitato per il momento dalla Banca Mondiale.
La decisione sul Fondo ‘Loss & damage’ adottata alla Cop – rileva il Think tank ECCO, presente alla Cop di Dubai – rende quindi operative le modalità di finanziamento. Gli Emirati Arabi Uniti annunciano 100 milioni di dollari. Anche la Germania 100 milioni di dollari. Il Regno Unito annuncia invece 60 milioni di sterline (40 milioni per il Fondo e 20 milioni in accordi di finanziamento). Gli Stati Uniti mettono a disposizione un Fondo da 17,5 milioni di dollari e una struttura da 4,5 milioni di dollari per aumentare la resilienza nell’area del Pacifico. Il Giappone mette sul piatto 10 milioni di dollari.
La commissione Ue riferisce invece che altri contributi arriveranno nei prossimi giorni durante il segmento di sezioni di alto livello con la presenza dei leader politici europei. Secondo l’inviato speciale per i cambiamenti climatici del governo italiano Francesco Corvaro abbiamo “gli strumenti” per affrontare i cambiamenti climatici, ma quello che è “fuori controllo è il tempo“. La Cop28 – continua Corvaro – “inizia con grandi aspettative. Il cambiamento climatico trascende le affiliazioni politiche, e la diplomazia climatica deve intensificare gli sforzi per elevare il dialogo globale su questa questione“, così “urgente per le nazioni”.
E nella prima serata, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è atterrata all’aeroporto di Dubai. L’agenda della premier che parteciperà alla sessione plenaria dei leader in programma domani e sabato, prevede, oltre ad una serie di incontri bilaterali, tre interventi pubblici. Sarà l’occasione per ribadire la posizione dell’Italia con i temi di energia e dell’adattamento climatico che si intrecciano inevitabilmente con l’attenzione dell’Italia alle esigenze dell’Africa, nel solco del Piano Mattei, e a conferma dell’intenzione del nostro Paese di destinare all’Africa gran parte del suo Fondo per il clima.
(foto ANSA)