
Aumenti del carburante e legge di mercato non giustificano la discrepanza con il periodo post festivo
Torna sotto i riflettori il caro voli. Come sempre più spesso accade durante i periodi di vacanza, il biglietto aereo diventa particolarmente caro in alcune tratte. A sottolineare il fenomeno è Altroconsumo che ha confrontato i costi dei voli su otto tratte nazionali rilevando la discrepanza fra i periodi festivi e quelli feriali (circa il 300% di differenza). Nello specifico, infatti, dal 23 dicembre al 2 gennaio e dal 13 al 23 gennaio i prezzi denotano differenze spesso anche notevoli con tariffe più care anche di oltre il 1.000% come nel caso della tratta da Milano a Catania quando, durante il periodo delle vacanze si può arrivare a spendere il 1.130% in più.
Ma solitamente sono le direttive sulle isole a fare la parte del leone nei rialzi dei prezzi. Anche Sardegna e Calabria risultano infatti particolarmente cari con prezzi che arrivano a superare i 470 euro. Un report che, come fanno sapere da Altroconsumo, sarà oggetto di interesse anche per l’Antitrust al fine di individuare eventuali speculazioni dal momento che durante il periodo natalizio, un volo che costa, in media 288 euro scende a 72 euro dopo le feste. Come detto al primo posto c’è la tratta da Milano a Catania ma subito dopo c’è il caso di Lamezia Terme con una differenza, tra i due periodi dell’anno presi in esame (il festivo dal 23 dicembre al 2 gennaio e il post festivo dal 13 al 23 gennaio) di circa l’830% che, tradotto in soldi, diventano 448 euro a Natale contro i 48 in bassa stagione. Non cambiano le cose per chi, sempre da Milano, deve scendere a Palermo 336 euro “natalizi” contro i 39 euro di gennaio (758% in più).
Una discrepanza che da Altroconsumo spiegano in primis con la legge di mercato: a domanda maggiore corrisponde anche un prezzo maggiore. Ma questo, sottolineano sempre dall’associazione, non giustifica un rialzo estremo come quello registrato in specifici casi. Il costo del carburante potrebbe essere un’ulteriore zavorra ma solo in teoria infatti «I prezzi del greggio sono calati e, anche se non conosciamo la correlazione di questi prezzi con quelli del carburante per aerei, ipotizziamo che dato il calo del greggio questa voce di costo non sia sufficiente a spiegare gli aumenti» sottolineano da Altroconsumo.
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