
Montano le proteste di ambientalisti e paesi vulnerabili
Sempre più caos e sempre più disaccordo alla Cop28 riguardo al concetto di combustibile fossile e alla sua sostituzione o meno. Il nodo gordiano si trova sempre sul futuro di quella che è, attualmente, la fonte energetica più usata e che dovrà essere sostituita in un futuro sempre più vicino. Da qui il problema: sostituzione graduale per giungere al definitivo abbandono oppure semplicemente limitazione dell’uso per quantità?
A rinfocolare la polemica, in un’atmosfera già tesa dopo le dichiarazioni della delegazione emiratina, è giunta anche l’Opec i cui vertici hanno chiesto ai 13 paesi membri di non partecipare né accettare qualsiasi accordo che, a Dubai, dovesse prevedere l’eliminazione graduale dei combustibili fossili. Insomma un blocco netto ad ogni possibilità di trattativa che ha incontrato lo sdegno non solo degli ambientalisti ma anche dei cosiddetti Paesi vulnerabili cioè quelli che già da ora stanno sperimentando le conseguenze di un cambiamento climatico molto più veloce di quanto previsto.
Stando a quanto riferito dalla Reuters, infatti, l’«eliminazione graduale» dei combustibili fossili nell’accordo sul clima della COP28 sarebbe un’opzione che i big del petrolio escluderebbero a priori. Una strategia che la ministra spagnola per la transizione ecologica Teresa Ribera ha definito «disgustosa». Immediato anche il commento del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto che ha definito la lettera «una mossa di puro interesse di parte» aggiungendo che «la Cop deve dare un percorso che è quello della decarbonizzazione che significa superare la fase carbone e successivamente la fase petrolio».
In realtà a Dubai le ipotesi ventilate per riuscire ad uscire dallo sfruttamento dei combustibili fossili sarebbero 4 e tra queste, oltre all’ovvia eliminazione graduale dei combustibili fossili con la tecnologia attualmente disponibile ci sarebbe anche l’opzione di eliminarli attraverso un percorso disegnato dall’Ilcc che permetta di restare entro un rialzo termico non superiore a 1,5 gradi. La terza prevede l’eliminazione progressiva in modo da arrivare al 2050 con il settore in massima parte libero da combustibili fossili mentre la quarta pone l’azzeramento delle emissioni con eliminazione graduale nei sistemi energetici intorno al 2050.
FOTO:EPA/ALI HAIDER