
Miglior risultato in 7 anni che sfiora le 200mila immatricolazioni. Frena la transizione energetica
Continua a far registrare ottimi numeri il mercato dei veicoli commerciali in Italia in un anno più che positivo, il 2023 fa registrare 196.525 immatricolazioni, oltre 35 mila in più delle 160.839 del 2022, pari a +22,2%, in linea con le stime dell’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri relativo al mercato dei veicoli commerciali (Unrae). E’ il risultato migliore degli ultimi sette anni, dopo le 200.464 unità registrate nel 2016. Il mese di dicembre ha contribuito al volume annuale con 17.716 immatricolazioni, in crescita del 25,3% rispetto alle 14.143 dello stesso mese 2022.
Una ulteriore leggera crescita – stima l’Unrae – è attesa anche nel 2024, quando un possibile rallentamento del ciclo economico e del conseguente calo degli investimenti verrebbero però compensati dal rinnovo di gare per flotte aziendali e da una certa disponibilità di veicoli inevasi nello scorso anno.
«Dopo le forti critiche all’attuale schema degli incentivi – ha affermato Michele Crisci, presidente di Unrae – che con un avanzo di circa il 92% delle risorse a fine 2023 ha mostrato la sua inefficacia, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha annunciato di recente un DPCM volto a migliorarne il funzionamento e la fruibilità».
Legato all’inefficacia del vigente schema degli incentivi è il blocco, in sostanza, della transizione energetica nel comparto dei veicoli commerciali, come dimostrano i dati dei veicoli BEV immatricolati nell’intero anno appena concluso, fermi a quota 3,1% del totale. Crisci sottolinea l’accoglimento nel provvedimento di revisione degli incentivi delle modifiche che Unrae ha più volte sollecitato: «l’eliminazione dell’obbligo di rottamazione per l’acquisto di veicoli elettrici, l’estensione degli incentivi ad altre alimentazioni, compreso il diesel, in questo caso a fronte di rottamazione, al fine di un accelerato rinnovo del vetusto parco circolante, l’inclusione delle società di noleggio tra i fruitori degli incentivi, pur se nei limiti di acquisto di soli veicoli elettrici e a idrogeno, dietro presentazione di un contratto già stipulato con un’impresa utilizzatrice del veicolo incentivato». Infine il presidente dell’Unrae rinnova la richiesta di introdurre un credito d’imposta al 50% per gli investimenti privati in ricariche fast, oltre 70 kW, almeno fino al 2025, come misura utile a favorire una larga diffusione delle infrastrutture di ricarica.
La struttura del mercato dell’intero anno 2023, confrontata con lo stesso periodo dell’anno precedente, fra i canali di vendita evidenzia una stabilità dei privati, che perdono 3,5 punti di quota, al 15,3% del mercato, con le autoimmatricolazioni salgono di 2,3 punti, al 7,6%, le società rappresentano il 39,7% delle immatricolazioni dell’anno (-2,7 p.p.). Sul fronte delle motorizzazioni, nel 2023 rispetto all’anno precedente, il diesel recupera quasi 4 punti di quota, all’80,4% del mercato. Il gpl rimane sostanzialmente stabile al 3,1% di share, i veicoli BEV si portano al 3,1% (+0,4 p.p.), i plug-in allo 0,6%. Il motore a benzina, invece, scende di 1,1 punti, al 4,3% di share, i veicoli ibridi di 2,5 punti, all’8,4%, il metano allo 0,2% di quota. La CO2 media ponderata dei veicoli con ptt fino a 3,5 t nell’intero 2023 cresce del 4,3% a 190,2 g/Km, rispetto ai 182,3 g/Km dell’anno 2022.
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