
Il riferimento è ad un mix tra tassi, guerra e incertezze economiche
Jamie Dimon avverte che “forze molto potenti” avranno un impatto sull’economia statunitense nel 2024 e nel 2025. Il riferimento evocato dal CEO di JPMorgan Chase è una combinazione di rischi finanziari e geopolitici che fa seguito anche ad altre osservazioni, quelle di David Solomon, anch’esso preoccupato, a sua volta, per l’impennata dei livelli di debito degli Stati Uniti.
Per Dimon, l’Ucraina, la guerra nella zona mediorientale e i disordini nel Mar Rosso, e l’inasprimento delle condizioni finanziarie dettato dalla Federal Reserve e, più in generale, dalle banche centrali, sono tutti fattori che influiranno sull’economia a stelle e strisce nei prossimi 2 anni. Per questo motivo ha invitato alla cautela anche se, negli ultimi anni l’economia statunitense ha dato segni di buona salute sia per i consumi che nel settore lavorativo. A questo si aggiunge anche, secondo Dimon, un mercato azionario relativamente vivace degli ultimi mesi che potrebbe ingannare gli investitori sui potenziali rischi futuri.
Da parte sua David Solomon, nunero uno di Goldman Sachs, ha aggiunto «Sono molto preoccupato per il crescente debito. È un grosso rischio che dovremo affrontare e con cui fare i conti».
Non mancano osservazioni anche sul Bitcoin, recentemente al centro di grandi novità con l’approvazione di Etf. In questo caso, il suo consiglio personale è di non farsi coinvolgere. Dimon, quindi, rimane critico sul bitcoin ormai da lunga data distinguendo, però, tra blockchain, da lui definita tecnologia reale, utile ed utile, e il bitcoin. Nel 2021, al picco delle valutazioni crittografiche, il capo della banca ha affermato che il bitcoin era “senza valore” e ha ribadito questo punto anche l’anno scorso a Davos.
FOTO: Imagoeconomica