
Positivo il dato relativo alle fonti rinnovabili che lo scorso anno hanno coperto complessivamente il 36,8% della domanda, rispetto al 31% del 2022
Nel 2023 risultano in calo i consumi elettrici in Italia. Secondo le rilevazioni di Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, lo scorso anno sono diminuiti del 2,8% su base annua, attestandosi a 306,1 miliardi di kWh. Positivo il dato relativo alle fonti rinnovabili che hanno coperto complessivamente il 36,8% della domanda, rispetto al 31% del 2022.
Anche i consumi industriali risultano in flessione tendenziale. L’indice IMCEI, che prende in esame i consumi industriali di circa 1.000 imprese “energivore”, registra una variazione negativa del 3,9% rispetto al 2022.
A livello territoriale la variazione della domanda elettrica è risultata ovunque in diminuzione: -4% al Nord, -2% al Centro e -0,9% al Sud e nelle Isole. La domanda è stata soddisfatta per l’83,3% con produzione nazionale e per la quota restante (16,7%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.
Diversa l’analisi del solo dato di dicembre. In questo caso la domanda elettrica ha registrato una variazione positiva tendenziale (+0,8%) nonostante la presenza di due giorni lavorativi in meno (18 invece di 20) e una temperatura media mensile sostanzialmente stabile (-0,1°C) rispetto a dicembre del 2022. Anche l’indice IMCEI relativo ai consumi industriali ha fatto registrare nel mese di dicembre 2023 una variazione del +2,1% rispetto a dicembre 2022: i settori in crescita risultano essere la meccanica, cemento calce e gesso, siderurgia, cartaria e mezzi di trasporto; in flessione i metalli non ferrosi, ceramiche e vetrarie, alimentari e chimica.
FOTO: ANSA