L’attività industriale australiana si contrae al ritmo più veloce da maggio 2020. Secondo un sondaggio privato della Judo Bank a marzo l’indice dei responsabili degli acquisti del paese è sceso a 47,3, in calo rispetto al 47,8 di febbraio e si è contratto per il secondo mese consecutivo. Il dato resta ampiamente al di sotto della soglia critica dei 50 punti che fa da spartiacque tra contrazione (valore al di sotto) ed espansione (valore al di sopra).
Judo Bank ha scritto che “alla base dell’ultima recessione c’è stato un calo accelerato dei nuovi afflussi di lavoro, che ha portato a una riduzione della produzione manifatturiera”. La banca ha inoltre osservato che i livelli di occupazione e di acquisto, nonché la fiducia complessiva delle imprese, sono diminuiti a marzo.
Paese ricco di risorse naturali e caratterizzato da un elevato dinamismo economico, dal 1992 e fino allo scoppio della pandemia da COVID-19, l’Australia ha registrato tassi di crescita economica positivi e al di sopra della media delle economie OCSE, con incrementi del 2-3% l’anno.
Come previsto dal Fondo monetario internazionale, l’economia australiana è diventata nel 2021, ed è tuttora, la 12esima economia più grande al mondo, con l’aumento di due posizioni rispetto al 2019. Pur ospitando solo lo 0,3% della popolazione mondiale, l’Australia rappresenta l’1,7% dell’economia globale. Nel 2024 il Pil sarà di circa 1.619 miliardi di euro, leggermente in calo rispetto ai 1.625 miliardi di euro del 2023.