L’autorità di regolamentazione britannica sottopone la fusione di Vodafone con Three ad un’indagine approfondita sulla concorrenza, come aveva preannunciato a fine marzo. Questo perché l’accordo “potrebbe comportare una sostanziale riduzione della concorrenza all’interno di uno o più mercati nel Regno Unito”.
Annunciata lo scorso anno, la transazione tra Vodafone e CK Hutchison unirebbe le attività britanniche dei due marchi, conferendo a Vodafone una quota di controllo del 51% e lasciando a CK Hutchison la quota di minoranza. Con la fusione nascerà il maggior operatore di telefonia del Regno Unito. Vodafone deterrà il 51% delle attività combinate e CK Hutchison il 49%. L’attività combinata investirà 11 miliardi di sterline nel Regno Unito in 10 anni.
La CMA ha precedentemente affermato che l’accordo potrebbe portare i clienti a dover affrontare prezzi più alti e una qualità ridotta, con una diminuzione della concorrenza nel mercato mobile del Regno Unito. Le autorità di regolamentazione hanno sostenuto che la transazione potrebbe anche comportare che i cosiddetti operatori di rete mobile virtuale, che fanno affidamento sulle infrastrutture di Vodafone e Three, non siano in grado di negoziare buoni affari per i propri utenti.
La CMA si è data una scadenza del 18 settembre per completare l’indagine approfondita, nota anche come indagine di fase 2.