La Grecia che andando controcorrente rispetto alle altre nazioni ha approvato una legge che allunga a sei giorni la settimana lavorativa, ha difeso la sua scelta definendola una “misura che sarà applicata in circostanze specifiche” in quanto “misura eccezionale”. Un annuncio che arriva dopo le proteste di lavoratori, sindacati ed alcuni rappresentanti politici scatenatesi già a settembre ovvero al momento della presentazione della legge, poi approvata.
Alcuni critici hanno espresso preoccupazioni circa i pericoli derivanti da questa decisione, nello specifico dalla la possibilità che la decisione possa essere estesa ad altri settori, che i dipendenti non vengano retribuiti equamente o che siano sovraccarichi di lavoro.
Preoccupazioni che restano nonostante le dichiarazioni del ministro greco del Lavoro e della Previdenza Sociale Niki Kerameus «È importante notare che questa nuova regolamentazione non influisce in alcun modo sulla settimana lavorativa di 5 giorni/40 ore stabilita dalla legge greca, né stabilisce una nuova settimana lavorativa di 6 giorni. Tutto ciò che fa è prevedere solo in circostanze limitate l’opzione di un giorno lavorativo aggiuntivo, come misura eccezionale.» «Inoltre – ha aggiunto – la legge prevede ulteriori misure per garantire la tutela dei lavoratori, come giorni liberi garantiti, orari di lavoro specifici e tutele contro i licenziamenti ingiusti».