Il colosso petrolifero britannico BP ha registrato un utile nel primo semestre in calo a causa di aggiustamenti contabili sfavorevoli, comprese le svalutazioni degli asset. Il dato è sceso del 79% su base annua a 2,1 miliardi di dollari, mentre quello del secondo trimestre si è assestato a 2,76 miliardi di dollari battendo le stime del mercato.
La società ha aumentato il suo dividendo a 8 centesimi per azione da 7,27 centesimi, in linea con le aspettative degli analisti ed ha esteso il suo programma di buyback a 1,75 miliardi di dollari nei prossimi tre mesi. Il gruppo ha dichiarato che resterà impegnata ad acquistare un totale di 7 miliardi di dollari di azioni quest’anno.
«Le nostre attività continuano a operare in modo sicuro ed efficiente. Stiamo concentrando l’attenzione su tutto il business e riducendo i costi, il tutto rafforzando allo stesso tempo lo slancio nel nostro percorso verso il 2025. Il nostro recente via libera allo sviluppo di Kaskida nel business del Golfo del Messico e la decisione di assumere la piena proprietà di Bp Bunge Bioenergia riducendo al contempo le dimensioni piani per nuovi progetti di biocarburanti, dimostrano il nostro impegno a fornire risultati come un’azienda più semplice, più mirata e di maggior valore. Tutto ciò supporta rendimenti crescenti per gli azionisti, come abbiamo annunciato oggi», commenta il ceo Murray Auchincloss.
La BP plc, originariamente Anglo-Persian Oil Company, in passato anche British Petroleum, è una società del Regno Unito operante nel settore energetico e soprattutto del petrolio e del gas naturale, settori in cui è uno dei quattro maggiori attori a livello mondiale. La sede è a Londra.