Le aziende manifatturiere della zona euro sono rimaste sotto pressione a metà del terzo trimestre, con ulteriori contrazioni della produzione nella maggior parte delle nazioni coperte dall’indagine. E’ quanto segnala l’indagine S&P Global secondo cui il Pmi si conferma a 45,8 punti ad agosto, in linea con la lettura del mese di luglio e del mese di giugno. Il dato registra valori al di sotto della soglia di non cambiamento di 50 punti sin da luglio 2022.
Il flusso totale dei nuovi ordini è sceso al tasso maggiore del 2024, provocando sforzi per tagliare i costi tramite riduzioni degli acquisti, dell’occupazione e delle scorte. La fiducia delle aziende è inoltre calata ai minimi in cinque mesi. Tuttavia, nonostante la rapida contrazione delle vendite, i prezzi sono saliti per la prima volta da aprile 2023 riportando il terzo mese consecutivo di incrementi di costi operativi.
Entrando nello specifico dei singoli territori l’attività manifatturiera francese ha subito una contrazione ad agosto al ritmo più rapido da gennaio, con un forte calo della produzione e dei nuovi ordini. L’indice Pmi Hcob è sceso leggermente a 43,9 dai 44 di luglio.
Diventa più profonda in Germania la fase di recessione del settore manifatturiero. Secondo l’indagine realizzata da S&P Global presso i responsabili acquisti del settore l’indice Pmi è sceso a 42,4 punti nel mese di agosto rispetto al 43,2 di luglio. Si tratta del valore più basso dal mese di marzo.
In Italia la manifattura rimane in contrazione ad agosto con l’indice in questione che ha riportato un valore di 49,4 punti rispetto al 47,4 di luglio, ma oltre le stime di 48 punti indicati dagli analisti.