Una società in movimento quella disegnata dal report di Confedilizia. I numeri parlano di quasi 2 milioni di famiglie (1,88 milioni nel 2023 secondo i dati Istat) che cambiano casa, una vera e propria trasformazione sociale se si pensa che solo nel 2004 non si superavano le 870mila unità, mentre nel 2014, ovvero 10 anni fa erano state un milione e 378mila famiglie.
Come detto i numeri confermano per il 2023 circa 1,88 milioni di famiglie, dato a sua volta in aumento rispetto al 2022 con 1,62 milioni e ai livelli pre Covid di 1,76 milioni.
Guardando le percentuali si nota il numero più alto al centro con l’8,1% contro il 7,2% del Sud, il 6,9% del Nord Ovest e il 6,8% del Nord Est. Un fenomeno la cui intensità si riduce con il diminuire della popolazione. Nelle città con oltre 50mila abitanti e che non rientrano nelle città metropolitane cambia casa il 7,4% delle famiglie, nei comuni con meno di 2mila abitanti lo ha fatto il 5,3%.
“Gli italiani continuano ad essere affezionati all’investimento immobiliare, soprattutto nelle aree più densamente popolate come i comuni intorno ai grandi centri. Questo avviene perché, tranne che in alcuni quartieri di poche grandi città, i prezzi reali delle case non sono cresciuti o lo hanno fatto meno che in altri Paesi europei e lo stesso vale per i canoni di locazione”, commenta Confedilizia.