Secondo l’ultimo Rapporto sulle pensioni pagate all’estero dell’Inps, con dati aggiornati al 2023, l’insieme dei pagamenti effettuati dall’Istituto – che includono non solo quelli riferiti alle prestazioni in regime internazionale, ma anche a quelle liquidate sulla base della sola contribuzione italiana – sono stati più di 310.000, con un importo totale di circa 1.600 milioni di euro.
Un dato che rappresenta il 2,3% del totale delle pensioni erogate dall’Istituto e si distribuisce su circa 160 Paesi. Dalla fotografia scattata dall’Inps sono emerse anche nuove tendenze che rispecchiano il cambiamento della società.
Se ci si continua a spostare per motivi fiscali – con la Spagna al primo posto fra le destinazioni e un boom dell’Albania – in molti decidono di cambiare Paese per ragioni relative alla vita personale.
Quello che emerge dai dati dell’Istituto è che ci sono sempre meno pensionati nelle mete più remote, come Australia e Oceania residui dell’emigrazione italiana più antica, mentre sono sempre più numerosi quelli in Europa con un fortissimo incremento a tre e a due cifre non solo per la Spagna con le Canarie o il Portogallo, ma anche per Ucraina, Moldavia e Polonia.
E la Tunisia a parte registra un boom: la città di Hammamet al 2023 conta una comunità di 4mila pensionati italiani, circa l’8% della popolazione complessiva. Clima a parte e basso costo della vita, anche qui è questione di tasse: il Paese infatti offre una quota di reddito free tax pari all’80%.
La vetta della classifica è della Spagna, con 536 trasferimenti nel 2023. Il Paese, precisa l’Inps, “offre agevolazioni fiscali per i pensionati stranieri, che ambiscono soprattutto a trasferirsi alle Canarie, dove il sistema fiscale permette di beneficiare di esenzioni o riduzioni delle imposte sui redditi da fonte estera, comprese le detrazioni per le spese mediche.
Le aliquote fiscali sono più basse che in Italia, ma i vantaggi sono soprattutto per i redditi più bassi: la detrazione d’imposta massima è di 6.500 euro per i pensionati con un’età tra i 65 e i 75 anni, da questa età in poi sale a 7mila euro”.
Seguono, come mete preferite dai pensionati italiani la Tunisia, la Romania e il Portogallo, che scende un po’ in classifica mentre il quinto posto è ben saldo per l’Albania.