In Italia, fare una settimana di vacanza può significare due cose opposte: concedersi una pausa accessibile tra borghi e spiagge fuori rotta o vivere un’esperienza di lusso tra hotel esclusivi, elicotteri privati e resort da copertina. Nell’estate 2025, il divario tra le mete low cost e quelle di fascia alta si fa ancora più netto, complici la crescente domanda internazionale, l’inflazione nei servizi turistici e il ritorno in grande stile del turismo esperienziale.
Le mete più economiche: il Sud e i laghi “minori”
Chi cerca una vacanza economica senza rinunciare al fascino del paesaggio italiano può ancora contare su alcune aree a basso impatto turistico di massa. Tra queste spicca la Costa del Cilento, nel sud della Campania (nella foto). Rispetto alla più blasonata Costiera Amalfitana, qui i costi si riducono sensibilmente: secondo una rilevazione di TravelSupermarket, una settimana tra Pisciotta, Marina di Camerota o Acciaroli costa in media tra i 450 e i 600 euro a persona, tutto compreso.
Anche il Lago Maggiore, diviso tra Piemonte e Lombardia, si conferma tra le destinazioni lacustri più accessibili: soggiorni in B&B da 70 euro a notte, ristorazione tradizionale e spiagge gratuite lo rendono appetibile anche a famiglie e coppie. Meno turistico del Garda, ma non meno affascinante, è scelto da chi cerca una vacanza rilassante senza i prezzi da boutique.
Sicilia e Puglia si mantengono nel segmento medio-basso: tra agriturismi, masserie e affitti brevi, una settimana a fine giugno o inizio settembre può restare sotto i 700 euro a persona. A incidere positivamente sono la cucina locale dai prezzi contenuti, la presenza di voli low cost e la varietà di esperienze accessibili, tra mare, entroterra e siti culturali.
Un’altra regione virtuosa in termini di rapporto qualità-prezzo è l’Umbria: borghi come Spello, Bevagna o Trevi permettono soggiorni da 40–60 euro a notte in strutture familiari, con costi giornalieri contenuti sotto i 115 euro. Il fascino dell’Italia minore, meno affollata, resta un vantaggio competitivo.
Le destinazioni di lusso: Sardegna, Costiera e laghi da jet set
All’estremo opposto, l’estate 2025 vede un consolidamento delle mete d’élite. Al primo posto per spesa media giornaliera c’è la Costa Smeralda, in Sardegna. Porto Cervo, Porto Rotondo e Romazzino non registrano flessioni di prezzo, anzi: secondo i dati di Idealista, alcune ville in affitto superano i 2.500 euro a settimana, mentre le quotazioni immobiliari residenziali si attestano sopra i 12.000 euro al metro quadro. Una notte in hotel cinque stelle può facilmente superare i 1.000 euro, senza contare servizi accessori come ormeggio yacht, beach club e transfer.
Non è da meno la Costiera Amalfitana, che nel 2025 ha rilanciato la sua immagine anche grazie a nuovi collegamenti via mare e a servizi esclusivi come Uber Copter, elicottero privato prenotabile da Sorrento o Positano a Capri, a partire da 1.500 euro a tratta per gruppo. Esperienze pensate per una clientela internazionale ad alto potenziale di spesa.
Nel segmento “city luxury”, Roma si è dotata di nuove strutture extralusso: l’hotel Romeo Roma, nato da un progetto di Zaha Hadid, propone stanze da 2.000 euro a notte, con spa, ristoranti stellati e concierge d’élite. Un turismo a cinque stelle che guarda agli Emirati, agli USA e alla clientela asiatica.
Infine, resta intramontabile il fascino del Lago di Como, con dimore storiche trasformate in resort per pochi, come Villa d’Este, dove le suite possono toccare quota 2.500 euro per notte. In alta stagione, la disponibilità è già limitata da mesi, segno di una domanda stabile e di nicchia.
Cosa incide sulla spesa
Oltre al tipo di destinazione, a influire sui costi sono fattori trasversali: la stagionalità (luglio e Ferragosto restano i periodi più cari), la tipologia di alloggio (hotel vs affitti brevi), la ristorazione e i trasporti locali. Secondo l’Osservatorio nazionale del turismo, nel 2025 il prezzo medio di una settimana in Italia varia da 500 a oltre 3.000 euro a persona, con un trend in crescita del 7% rispetto al 2024.
Due Italie, una scelta
L’Italia del turismo si biforca sempre più tra accessibilità e lusso. Da un lato, borghi del Sud e laghi meno noti resistono come mete sostenibili per chi viaggia con attenzione al budget. Dall’altro, i grandi nomi del jet set internazionale consolidano il loro status con servizi sempre più esclusivi. In mezzo, c’è un turismo di qualità che può ancora trovare equilibrio. Ma la distanza tra i due poli – economico e simbolico – continua ad allargarsi.
(foto ANSA)