È iniziato il countdown per Milano Cortina 2026 e con oltre 5 miliardi di euro in gioco e un intero Paese in trasformazione, i Giochi Invernali italiani non sono solo un evento sportivo: sono una leva strategica per l’economia, le infrastrutture e l’immagine internazionale dell’Italia. Tra cantieri simbolo e record di attenzione globale, la sfida è già iniziata.
A giugno 2025, i lavori per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 procedono con l’obiettivo di completare il nuovo commissariato entro la fine dell’anno e il resto del progetto entro il 2026. L’evento, che coinvolgerà Milano e Cortina, è visto come un ponte per lo sviluppo tra sport, turismo ed economia, con previsioni di benefici economici significativi, inclusi 1,1 miliardi di euro dalla spesa dei turisti e 1,2 miliardi dall’attrattività post-evento, secondo Forbes Italia.
Le sedi di gara sono in fase di allestimento, con Milano che ospiterà eventi come l’inaugurazione allo Stadio Meazza e gare di hockey su ghiaccio e pattinaggio, mentre Cortina si concentrerà su sci alpino, curling e sport su ghiaccio.
Milano. Cortina. E tutto ciò che sta in mezzo. I 22.000 chilometri quadrati che abbracciano Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige stanno diventando, mattone dopo mattone, la vera arena delle Olimpiadi Invernali 2026. Non solo sport: quella di Milano-Cortina è una rivoluzione policentrica, che attraversa infrastrutture, turismo, visibilità internazionale e — soprattutto — l’economia reale. I numeri parlano già da soli: 5,3 miliardi di euro l’impatto stimato complessivo, con oltre 2,3 miliardi generati solo da turismo e attrattività post-evento.
Cantieri accesi: il territorio che cambia
A giugno 2025, lo stato dell’arte è chiaro: il nuovo Commissariato sarà consegnato entro la fine dell’anno, mentre il completamento dell’intero progetto è atteso per il 2026. I lavori coinvolgono hub strategici come lo Stadio Meazza, il PalaItalia Santa Giulia e la rinascita simbolica dell’ex stazione ferroviaria di Cortina, ora destinata a diventare un centro urbano integrato e sostenibile — non più una ferita aperta, ma una promessa mantenuta.
Villaggi olimpici, sliding centre e un nuovo paesaggio urbano
A Cortina lo Sliding Centre “Eugenio Monti” sta prendendo forma con tetti verdi, architetture alpine e percorsi ciclabili, mentre a Milano il Villaggio Olimpico punta su casette modulari, sostenibili e accessibili, pensate per oltre 1.400 atleti. Un cambio di paradigma: si costruisce per restare, non per smontare. L’eredità urbana è progettata per durare ben oltre la cerimonia di chiusura.
Turismo sportivo: il motore silenzioso da 12 miliardi
Secondo Banca Ifis, nel solo 2024 il turismo sportivo in Italia ha mosso circa 12 miliardi di euro, con una crescita di 900 milioni rispetto al 2023. L’effetto Olimpiadi è già incorporato in questo trend: +4% di presenze e +400 milioni di spesa media aggiuntiva. Il dato sorprendente? Il 94% degli italiani considera il turismo la prima eredità positiva dell’evento, e ben l’80% crede che Milano-Cortina sarà un volano per l’intera economia.
“Il turismo sportivo è il figlio diretto del turismo esperienziale. Le emozioni vissute diventano PIL”, ha dichiarato Riccardo Carbotti, Banca Ifis
Secondo Banca Ifis, il turismo sportivo in Italia nel 2024 vale circa 12 miliardi di euro, con un aumento di 900 milioni rispetto al 2023. Di questi, 500 milioni derivano da una crescita delle presenze turistiche (+4%), e i restanti 400 milioni da una maggiore spesa media dei visitatori.
Un evento policentrico, un territorio protagonista
L’evento olimpico sarà distribuito tra Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige, coprendo un’area di oltre 22.000 km². Il progetto si caratterizza per un’impronta sostenibile e integrata.
L’interesse delle imprese e l’effetto sponsor: ad oggi, i ricavi da sponsorship hanno raggiunto i 500 milioni di euro, segno che le imprese hanno colto il potenziale delle Olimpiadi come “vetrina globale”. Secondo le stime Banca Ifis, l’impatto complessivo di Milano-Cortina sarà pari a 5,3 miliardi di euro, così suddivisi: 1,1 miliardi da spese dei turisti durante i giochi; 1,2 miliardi da attrattività post-evento grazie alla visibilità mediatica; 3 miliardi in infrastrutture, comprese opere per l’accessibilità paralimpica, sempre per le stime di Banca Ifis.
Un’Italia che si racconta al mondo: brand, visibilità e sponsorship
Il Paese si racconta — e finalmente convince. Con 500 milioni già raccolti da sponsorizzazioni, Milano-Cortina si conferma una vetrina globale appetibile per le imprese.
A trainare c’è l’immagine: il 90% degli italiani riconosce ai Giochi un ruolo cruciale nel “country branding” dell’Italia. E il dato più clamoroso arriva dal digitale: +145% di attenzione online nel 2025, con il Nord America in testa per interesse.
“L’effetto Olimpiadi è già visibile. L’area dell’ex stazione ferroviaria di Cortina, un tempo abbandonata e transennata con cartelli che segnalavano ‘edificio pericolante’, sta rinascendo. Qui sorgerà un nuovo centro urbano moderno e integrato, restituito alla comunità e ai visitatori. È la dimostrazione concreta di come MilanoCortina2026 stia già cambiando il volto del territorio”.
Lo ha dichiarato il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia durante la visita al cantiere del progetto di rigenerazione urbana “Cortina Elite”, uno degli interventi simbolo del percorso di trasformazione infrastrutturale legato ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali del 2026.
Olimpiadi come occasione Paese
La posta in gioco è altissima. L’evento piace (il 54% degli italiani vorrebbe assistervi), emoziona, attiva decisioni. Ma c’è un rischio concreto: limitarsi al necessario. Come ha sottolineato ancora Carbotti di Banca Ifis, «possiamo fermarci a offrire logistica e trasporti, oppure costruire un’esperienza diffusa fatta di cultura, sapori e notti accese nei musei». In altre parole, possiamo fare i Giochi, oppure viverli.
Milano-Cortina 2026 è una sfida da gestire come un piano industriale nazionale: un esercizio di diplomazia territoriale, visione progettuale e racconto strategico. Non è solo sport. È geopolitica, turismo, branding, capitale umano. E soprattutto: è un’Italia che – finalmente – corre.
