Spostamenti solo nella stessa Regione
Fase 2. Nella testa degli italiani ricorrono sempre queste parole perché tutti abbiamo voglia di ripartire, di riprenderci la nostra normalità. Ma come? Questo ancora non lo sappiamo. Il Governo, e Conte lo ha detto più volte, sta lavorando per capire come allentare il lockdown ed avviare il periodo di convivenza con il virus. Una cosa è certa: si agirà con la massima cautela nel rimettere in moto l’economia ed in generale la vita di ciascuno di noi per evitare che gli sforzi fin qui fatti si vanifichino e la curva dei contagi possa risalire di nuovo.
Ecco allora che l’ipotesi più probabile è quella di autorizzare dalla metà di maggio prima l’apertura dei negozi al dettaglio, poi di bar e ristoranti. Ancora date precise non ci sono ma l’idea sul tavolo è quella di far ripartire le attività commerciali il prossimo 11 maggio, mentre la ristorazione dal 18. Dal 4 quindi, quando ufficialmente avrà inizio la Fase 2, questi due comparti fondamentali per la nostra economia, molto probabilmente dovranno rimanere ancora fermi ma con alcune eccezioni perché sarà consentire la vendita da asporto per la ristorazione, che si aggiungerebbe alle consegne a domicilio, già permesse. Ed anche quando queste attività riprenderanno a pieno regime molto probabilmente ci saranno regole ferree. Secondo il parere del Comitato tecnico-scientifico, guidato da Vittorio Colao, consegnato al presidente del Consiglio, bisognerà evitare assembramenti pericolosi e quindi i locali dove si mangia e beve dovranno avere una capienza ridotta del 50%. Per lo stesso motivo il divieto rimane prolungato per circoli ricreativi, teatri, cinema, discoteche e tutte le attività culturali e di svago che forse potranno riaprire i battenti a giugno. Via libera invece dal 4 maggio al settore edile e manufatturiero e tra le dovute limitazioni, anche mercati rionali e centri commerciali. Le postazioni per chi svolge l’attività in ufficio dovranno essere distanziate, bisognerà misurarsi la febbre all’ingresso, ed ove possibile rimane preferibile lo smart working.
Si lavora per far ripartire dal 4 maggio il comparto del commercio ma ci sono ancora molte difficoltà riguardo alla riapertura di alcune tipologie di negozi, dall’abbigliamento alle scarpe. Il grande ostacolo, oltre al distanziamento dei clienti, è quello della sanificazione degli abiti, che impone nuovi macchinari. Il 4 maggio appare ancora una data prematura per la riapertura di parrucchieri ed estetiste. Forse si riprenderà a fare messe in piega e cerette dall’11 maggio. In un precedente articolo vi avevamo spiegato come cambieranno le professioni nella Fase 2.
L’allentamento delle misure restrittive per quanto riguarda il sistema economico dovrebbe comunque coinvolgere al massimo 2,7 milioni di lavoratori, almeno secondo quanto ha detto il capo della task force Vittorio Colao nel corso dell’incontro in videoconferenza tra Governo e sindacati. Un inizio importante dato che molte famiglie a causa del Coronavirus stanno rasentando la povertà. Pensate che più di tre milioni si trovano con un reddito dimezzato a causa dell’emergenza, come sottolineato stamattina nel primo pezzo della giornata.
Saranno allentati i divieti di spostamento, ma sarà ancora necessaria l’autocertificazione e dal 4 maggio sarà dato l’ok solo ai trasferimenti all’interno della stessa Regione, da Comune a Comune. No quindi ancora ai viaggi lunghi, se non per casi urgenti o motivi di lavoro.
Con le belle giornate si potrà tornare a fare passeggiate anche lontano dalla propria abitazione ma rimane una decisione dei sindaci se e quando riaprire parchi e ville comunali. Dal 4 maggio si potrà tornare a correre e fare jogging all’aperto, mantenendo la distanza di almeno due metri. Niente scuse quindi. Possiamo poltrire sul divano ancora per poco. Tutti pronti a smaltire i chiletti di troppo messi su in questi interminabili giorni di quarantena.
di: Maria Lucia PANUCCI