
Il Governo punta ad una revisione della concessione
Il futuro di Autostrade sta per essere finalmente delineato. Il Governo sembra ormai prossimo ad un accordo con la capogruppo Atlantia, la holding di famiglia Benetton, sul destino del maggiore gestore autostradale del Paese. In un vertice a Palazzo Chigi, a cui hanno partecipato tra gli altri il Presidente Conte e i due ministri competenti, Roberto Gualtieri al Tesoro e Paola De Micheli alle Infrastrutture, l’Esecutivo ha fissato le concessioni minime per non revocare la concessioni, in primis il cambio di compagine sociale in Autostrade, con Atlantia in veste di socio di minoranza e il tandem Cassa depositi e fondo F2i che rileverebbero la maggioranza. “Io non immagino un futuro in cui ridare a Benetton le autostrade – ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio nella trasmissione Porta a Porta. – Quale sia la soluzione tocca ai tecnici. I tremila chilometri di autostrade dopo quello che è successo sul ponte Morandi non riesco a immaginare di ridargliele“.
Con l’accordo si darebbe anche un bel taglio all’anno del 5% alle tariffe autostradali, questione che nei giorni scorsi aveva fatto tanto discutere (leggi qui), per abbassare la remunerazione sul capitale investito riportandolo a livelli di mercato, secondo il modello costruito dall’Authority dei Trasporti. Verrebbe così a cadere il rischio di un contenzioso con Autostrade. Ciò consentirebbe di far ripartire le opere infrastrutturali per 7 miliardi già cantierabili, come ha rilevato l’amministratore delegato di Autostrade Roberto Tomasi. Significa che sarebbe stato trovato il giusto equilibrio tra l’interesse privato e l’interesse pubblico. In un’audizione al Senato la Corte dei Conti ha sottolineato la necessità di “una continua verifica sugli investimenti rapportati alle tariffe“.
Anche se a quanto pare fonti attribuibili ad Autostrade fanno sapere di non aver ancora ricevuto una proposta formale, né informale, sembra che ormai la quadra sia stata trovata. Solo qualche giorno fa la scelta dei vertici di Atlantia di proseguire il negoziato oltre il 30 giugno, evitando la risoluzione stabilita all’articolo 9 bis della Convenzione del 2007, era sembrato un atto distensivo nei confronti del Governo dopo la lettera inviata all’Ue in cui la holding controllata al 30% dalla famiglia Benetton chiedeva il rispetto dei contratti (leggi qui). Ora è stato fatto un altro passo in avanti verso la risoluzione di una storia infinita, anche perché a quanto pare l’intenzione del Governo è quella di chiudere la partita prima dell’inaugurazione del nuovo ponte di Genova.
di: Maria Lucia PANUCCI
Ti potrebbe interessare anche: