
Le Borse europee sono altalenanti. Milano va avanti piano zavorrata da Atlantia
Wall Street apre la settimana in rialzo, nonostante i nuovi contagi negli Stati Uniti. Il mercato guarda con favore alle notizie sul fronte dei vaccini dopo che Pfizer e BioNTech hanno annunciato di avere ricevuto l’ok dalla Food and Drug Administration (Fda) per la revisione accelerata di due dei quattro candidati vaccini contro il Covid-19, che sono al momento in fase di sviluppo. In questo scenario, il Dow Jones sale dello 0,8% a 26.280 punti, mentre l’S&P 500 mostra un progresso dello 0,78% a 3.200 punti e il Nasdaq avanza dell’1,4% a 10.768.
Dopo un avvio brillante, i listini del Vecchio Continente hanno rallentano la corsa per poi ritrovare slancio. La peggiore continua ad essere Piazza Affari che ha inaugurato la seduta in aumento di oltre un punto, poi ha progressivamente azzerato i guadagni e sta cercando di risollevarsi.
Va male Atlantia che è sotto scacco. Pesa lo scontro tra società e Governo, che sembra ormai deciso a revocare la concessione autostradale per la controllata Autostrade per l’Italia non ritenendo sufficienti le proposte messe in campo dalla società (leggi qui).
Procedono invece a passo rapido Leonardo e Tim, con il Governo italiano che punta a stringere entro l’estate sul tema della società unica per la banda ultralarga. Anche l’automotive è in evidenza con Fca e Pirelli che guadagnano intorno al 2%.
Fuori dal listino principale corre Unieuro: nel primo trimestre dell’anno fiscale 2020-2021 la catena dell’elettronica di consumo e degli elettrodomestici ha risentito della pandemia ma ha anche beneficiato del boom dell’e-commerce nel periodo di lockdown (+142,8% le vendite, al 28,7% dei ricavi) e ha parlato di un recupero delle attività in maggio.
Sul mercato valutario, l’euro si rafforza sopra 1,13 rispetto alla moneta americana ed è trattato a 1,1325 (da 1,1315). Euro/yen a 121,14 (da 120,80 di venerdì). Dollaro/yen a 106,96(da 106,77).
Il petrolio amplia i ribassi, con il Wti che torna sotto quota 40 dollari al barile, in vista della riunione dell’Opec+ di questa settimana. Secondo indiscrezioni, i Paesi dell’Opec e gli alleati potrebbero cominciare a rivedere i tagli alla produzione introdotti per sostenere i prezzi, che ad aprile erano scesi anche sotto zero (approfondisci qui).
di: Maria Lucia PANUCCI
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