“Un calo senza precedenti, il valore più basso dal primo trimestre 1995”
Non arrivano buone notizie dall’economia italiana. Il Pil nel secondo trimestre 2020 crolla del 12,4% e del 17,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo comunica l’Istat nella stima preliminare, spiegando che i dati sono corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati.
Si tratta di un crollo senza precedenti, il valore più basso dal primo trimestre 1995, periodo di inizio dell’attuale serie storica, che si aggiunge alla forte riduzione già registrata nel primo trimestre (-5,4%) e che testimonia l’impatto dell’emergenza sanitaria e delle misure di lockdown sull’economia italiana.
Il nostro non è però il Paese che segna il calo peggiore in Europa. Sono arrivati sempre oggi i dati dalla Francia che fanno segnare un crollo del Pil del 13,8% nel secondo trimestre, a testimonianza di quanto sia generalizzato l’impatto del Covid sulle economie mondiali. «La caduta del Pil italiano – spiega il nostro istituto di statistica – si colloca all’interno di un contesto internazionale dove le principali economie registrano riduzioni di analoga portata a causa del diffondersi della pandemia».
Il problema è che se le cose dovessero continuare ad andare male, cioè se si registrasse una “crescita congiunturale nulla”, la variazione acquisita del Pil per tutto il 2020 sarebbe pari a -14,3%. Un dato ancora più basso rispetto alle stime di Bankitalia che parlava di un -13% e delle previsioni del Fondo monetario internazionale che per il nostro Paese vedevano un -12,8%.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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