
Secondo alcune fonti l’incendio sarebbe doloso, appiccato da un commando che poi voleva attribuirne la responsabilità ad Israele. Agli arresti domiciliari gli ufficiali dell?autorità portuale. Oggi in visita arriva Macron
E’ salito ad almeno 135 il numero delle vittime per le esplosioni a Beirut (leggi qui). Lo rende noto il canale all news libanese Al Manar TV, che ha citato il Governo. I feriti sono adesso circa 5.000, mentre decine le persone che risultano ancora disperse e oltre 300 mila quelle rimaste senza casa.
Lo scoppio ha causato gravi danni in circa la metà del territorio cittadino. Per questo la Ue ha attivato il meccanismo di protezione civile in seguito alla richiesta delle autorità libanesi, e coordinerà l’invio urgente di 100 pompieri altamente qualificati con veicoli, cani ed attrezzature specializzati nella ricerca e salvataggio in zone urbane. «Lavoreranno con le autorità libanesi per salvare vite», ha annunciato il commissario alla gestione della crisi, Janez Lenarcic.
Intanto secondo fonti di intelligence dietro la strage ci sarebbero quattro sconosciuti entrati di nascosto nel magazzino per appiccare un incendio e poi attribuirne la responsabilità ad Israele. Due gli obiettivi: denunciare l’aggressione israeliana a pochi giorni dal verdetto dell’Onu su quattro membri di Hezbollah coinvolti nell’omicidio di Rafiq Hariri. E quindi, in una clima di evidente tensione, “giustificare” un futuro attacco Hezbollah ad Israele.
Sempre secondo le stesse fonti, il commando di quattro uomini non era però a conoscenza di quanto nitrato di ammonio fosse stoccato al porto. Non sapevano neppure che in quel magazzino fossero stipati munizioni, missili e razzi. L’incendio doloso avrebbe quindi innescato un drammatico effetto domino, trasformando il magazzino in un arsenale in fiamme.
Per ora queste sono congetture. L’unica cosa certa al momento è che agli arresti domiciliari sono finiti i vertici del porto di Beirut dove era custodito il materiale esplosivo
Per oggi è attesa la visita ufficiale di Emmanuel Macron a Beirut. Il presidente francese è decollato dalla Francia diretto in Libano, dove incontrerà esponenti politici cui porterà il sostegno del suo Paese. L’arrivo è previsto per le 12 (ora locale) a Beirut dove sarà accolto dal presidente libanese Michel Aoun. Macron si recherà poi al porto, luogo delle deflagrazioni.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: