
Gli amministratori delegati dei tre gruppi si sono incontrati con i vertici di Cassa Depositi Prestiti e l’ad dell’ex monopolista. L’obiettivo è garantire la neutralità
«Per la rete unica a banda ultralarga è necessario evitare un’integrazione verticale, perché va garantita la neutralità rispetto a tutti gli operatori». Lo affermano gli amministratori delegati Maximo Ibarra (Sky Italia), Aldo Bisio (Vodafone Italia) e Jeffrey Hedberg (Wind Tre), i tre dei principali concorrenti dell’ex monopolista, dopo l’incontro con gli ad Fabrizio Palermo di Cdp e Luigi Gubitosi di Tim sul progetto per la realizzazione di una rete unica di telecomunicazioni via fibra ottica (leggi qui).
Il pensiero e la posizione dei tre ad è molto chiara: il progetto di rete deve svilupparsi in maniera coerente con le premesse, dando vita a un operatore non verticalmente integrato e pertanto capace di garantire condizioni di neutralità e indipendenza rispetto a tutti gli operatori. Tutti contro la rete unica gestita da Telecom Italia quindi. «Se questa prospettiva sarà implementata con effettive garanzie di indipendenza della infrastruttura, una rete Ftth capillare contribuirebbe alla competitività del sistema Paese e porterebbe strumenti di connettività all’avanguardia nelle case di tutti gli italiani», aggiungono.
Cdp è sia socio di minoranza di Tim con una quota del 9% ma controlla al 50% anche OpenFiber, mentre l’altro 50% è del gruppo Enel, società concorrente di Tim sulla rete per la fibra ottica.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ASKANEWS
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