
Intanto si ferma anche il carnevale di Rio de Janeiro. L’ultimo rinvio nel 1912
Prosegue con preoccupazione la sfida al Covid-19. Dopo i nuovi casi record del Regno Unito che ha adottato nuove misure restrittive (leggi qui), ora entra in vigore il lockdown rinforzato anche in Israele che durerà fino all’11 ottobre, quando finiscono le feste ebraiche. La decisione, presa dal premier Benyamin Netanyahu, ha visto una levata di scudi da molte parti, esperti compresi, ma i numeri allarmanti degli ultimi giorni non hanno dato altra scelta.
Adesso anche la Francia pensa ad un secondo lockdown generale, visto che continua ad aumentare il numero dei contagi: ieri si è toccato il picco dei 16.096 nuovi infetti, un tetto mai raggiunto. Superano per la prima volta quota 1.000, dopo la prima ondata del Coronavirus, le rianimazioni che ospitano ormai 1.048 pazienti. E’ aumentato anche il numero delle vittime che sono adesso in totale 31.511. Di fronte a questa situazione il premier francese Jean Castex non esclude la possibilità di un nuovo lockdown generale, dopo le restrizioni imposte a Marsiglia (guarda qui). «Non si gioca con un’epidemia – ha detto. – Se non agiamo, potremmo trovarci in una situazione vicina a quella primaverile. E questo potrebbe significare un riconfinamento, se la situazione dovesse aggravarsi ancora».
Invece il carnevale più famoso del mondo, quello di Rio de Janeiro, è stato posticipato a tempo indefinito a causa del Coronavirus. Lo hanno reso noto le autorità brasiliane. È uno dei più famosi al mondo, noto per le parate organizzate dalle principali scuole di samba della seconda città del paese. Un evento che attira ogni anno milioni di turisti da tutto il mondo. «Non possiamo farlo a febbraio – ha detto Jorge Castanheira, presidente della Lega Indipendente delle Scuole di Samba di Rio de Janeiro che organizza l’evento. – Le scuole di samba non avrebbero il tempo né le risorse finanziarie per essere pronte per quella data».
L’ultimo rinvio è stato nel 1912 per rispetto alla morte del ministro degli esteri Jose Maria da Silva Paranhos Junior, tanto innamorato del Carnevale. Ma l’evento fu posticipato solo di due mesi.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AGI
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