
Conte va dritto per la sua strada e difende il provvedimento: “Le misure del dpcm non sono in discussione, la politica non soffi sul fuoco”
«Queste misure non sono in discussione. Piuttosto vanno spiegate a una popolazione in sofferenza. Non abbiamo deciso queste chiusure indiscriminatamente. Puntiamo a ridurre momenti di incontro e afflusso sui mezzi». Dopo le polemiche arrivate da più parti, il premier difende apertamente il nuovo dpcm anti-Covid varato domenica ed in vigore da ieri (leggi qui).
Proprio il testo, oltre a creare disappunti tra molti ristoratori ed esercenti (guarda qui), è stato motivo di scontro nella stessa maggioranza. Matteo Renzi va all’attacco e dice apertamente che chiederà una revisione del dpcm. «Chiudendo ristoranti alle 18 e chiudendo i luoghi della cultura non diminuiscono i contagiati: aumentano solo i disoccupati», ha scritto su Facebook. Gli va dietro l’opposizione, con il leader della Lega Matteo Salvini che attacca duramente l’operato del Governo. «La salute degli italiani viene prima di tutto, servono tamponi e cure a casa per aiutare gli ospedali – ha detto. – Chiudere teatri e palestre, cinema e piscine, bar e ristoranti non ridurrà i contagi o salverà vite, ridurrà alla fame milioni di lavoratori. Conte ascolti gli italiani, venga in Parlamento e cambi l’ennesimo decreto inutile, fatto senza ascoltare nessuno. L’Italia merita rispetto e noi siamo pronti a costruire, basta con confusione, arroganza e incapacità».
Anche questa volta è un tutti contro tutti, con il vice presidente del Pd Andrea Orlando che cerca di placare gli animi: «Ricordo nitidamente i giorni nei quali i ministri, finito il cdm, andavano in piazza a manifestare contro il governo. Tempi assai più semplici di questi eppure non andò bene allora, per il governo ma ancor più per il Paese». Anche il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede invita la maggioranza a rimanere unita in questo momento drammatico. «Mai come in questo momento gli italiani hanno bisogno di sentire che alla guida del Paese c’è un governo coeso, compatto e perfettamente consapevole di quello che ci attende nelle prossime settimane – ha detto senza mezzi termini. – Non è il momento per le divisioni e tanto meno per i distinguo».
Conte però va per la sua strada e sulle critiche arrivate anche da esponenti della maggioranza aggiunge: «La politica non soffi sul fuoco del malessere sociale per qualche consenso nei sondaggi. Quel dpcm è nato da un lungo confronto tra tutte le forze di maggioranza. Uscire la sera per andare al ristorante, cinema o teatro significa prendere mezzi pubblici o taxi, fermarsi prima o dopo in una piazza a bere qualcosa o a incontrarsi con amici abbassando la propria soglia di attenzione e creando assembramenti. Diminuendo le occasioni di socialità, abbassiamo anche il numero di contatti rendendo così più facile fare i tracciamenti. Ora è il momento della responsabilità».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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