
L’appello all’Ue: “Intervenga subito, l’Italia viola le regole comunitarie”
Il dossier di Autostrade sembra essere finito in uno stallo senza via di uscita. Dopo la proposta di Cdp per rilevare l’88,06% di Aspi da Atlantia, confermando di fatto la precedente valutazione dell’asset intorno agli 8-9 miliardi (leggi qui), ecco che scende in campo il Fondo TCI, azionista della holding che la scorsa settimana ha aumentato la sua partecipazione a oltre il 10% per avere un potere di voto più rilevante in vista dell’assemblea degli azionisti di venerdì 30 ottobre.
La sua voce la sta facendo già sentire. Senza mezzi termini ha ribadito che il valore di Aspi si aggira attorno agli 11-12 miliardi. Un importo decisamente più alto rispetto a quello indicato dalla cordata guidata da CDP. «Abbiamo lavorato dettagliatamente alla valutazione – ha affermato il numero uno del fondo londinese, Jonathan Amouyal. – Prima che il Ponte Morandi a Genova crollasse la partecipazione era stimata in 15 miliardi».
Il numero uno di TCI torna dunque ad appellarsi alla UE, affermando che l’Italia viola le regole europee. «La minaccia di revocare la concessione, prima di un risultato dell’inchiesta giudiziaria, è una chiara violazione dei principi europei ed è illegale – ha ribadito. – L’Ue dovrebbe intervenire e l’Italia, come Stato membro, dovrebbe rispettare le regole».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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