
Solo la farmaceutica chiude l’anno in positivo
I dati arrivano dal rapporto sui settori industriali di Intesa Sanpaolo e Prometeia e prevedono una chiusura d’anno in perdita per la manifattura italiana, che a causa del Covid registrerà perdite significative in tutti i comparti, ma soprattutto in quello della moda e dell’automotive.
Il terzo trimestre ha visto un forte rimbalzo ma purtroppo i segnali di recupero registrati durante l’estate non sono sufficienti a ripianare i crolli primaverili: la stima prevista per il calo medio nazionale è del 14,3%.
«Le misure cautelative che si stanno varando per scongiurare una seconda fase di saturazione delle strutture ospedaliere, sommate al clima di crescente incertezza e preoccupazione, rischiano infatti di frenare i consumi – spiega il rapporto – soprattutto nei settori duramente colpiti nella prima fase pandemica, con riflessi a cascata nei settori industriali connessi».
L’unica eccezione è rappresentata dalla farmaceutica, che grazie a una domanda mondiale trainante registra un +3,9% a prezzi costanti nel 2020. Seguono il largo consumo e gli elettrodomestici, che stanno beneficiando di un recupero per gli interventi di riqualificazione abitativa.
I settori con i problemi più grandi sono quello dell’automotive e dell’elettrotecnica, con la previsione del -15,2% del fatturato. Penalizzata anche la meccanica, con il -18,4%. Ma agli ultimi posti ci sono il sistema moda, il cui calo atteso gravita intorno al -25,4% e autoveicoli e moto con il -26,8%.
La moda paga una stagione andata persa per i provvedimenti restrittivi alla mobilità attuati dai Governi in primavera e le limitazioni alla vita sociale che, rinnovate, freneranno ancora i consumi. Il mercato delle auto paga la pesante crisi economica che ha portato gli italiani a puntare sul risparmio rimandando l’acquisto di autoveicoli.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: