
Sono quelle con la curva più alta di contagio. Anche la Liguria è a rischio. Coprifuoco nazionale con ogni probabilità alle 21
C’è grande attesa per il nuovo dpcm che però potrebbe subire ritardi e slittare a giovedì. Come sappiamo (leggi qui), si procederà a livello graduale a seconda della soglia di criticità che si registra nelle varie Regioni, 15 delle quali sono a rischio. Per il momento le osservate speciali sono Piemonte e Lombardia e Calabria, quelle cioè che, sulla base dei dati dell’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, potrebbero rientrare nelle prime ordinanze del ministero della Salute con la previsione,, dunque, di misure sempre più stringenti, collocandosi in uno scenario 4 di rischio alto. Piemonte e Lombardia hanno superato la soglia dell’indice di trasmissibilità Rt pari a 2 (rispettivamente sono a 2.16 e 2.09) e la Calabria è a 1,66. Sarebbero loro dunque a dover adottare le misure più restrittive, compreso il lockdown generale.
Anche la Liguria è a rischio e potrebbe avere limitazioni più dure del resto d’Italia. Ma il virologo Andrea Crisanti, dell’università di Padova, avverte che le Regioni potrebbero anche truccare i dati per evitare chiusure.
A livello nazionale, invece, come ha spiegato ieri Conte alle Camere, chiuderanno musei, mostre, centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi. Sarà vietato lo spostamento tra le Regioni più a rischio tranne che per motivi di lavoro, di salute e di estrema urgenza. Via libera anche alla didattica a distanza per le superiori, riduzione al 50% del limite di capienza dei mezzi pubblici. E’ previsto inoltre un coprifuoco nazionale nelle ore serali che con ogni probabilità scatterà dalle 21 ma su questo punto ancora si discute.
«Faremo tutti gli sforzi finanziari che servono per costituire elementi di stabilità e certezza per il mondo del lavoro, per questo il Governo ha varato il dl ristori e ha esteso il blocco dei licenziamenti fino a fine marzo», ha rassicurato Conte.
Ed ha invitato tutti a restare uniti in un momento drammatico. «Questa è la terza crisi che stiamo vivendo e stavolta si può imprimere una svolta, l’Europa l’ha colta con il programma nextgeneration Eu – ha spiegato. – Serve un nuovo patto tra pubblico e privato, il pubblico non deve ostacolare il mercato ma indirizzarlo e il nostro piano offrirà un nuova prospettiva nel solco degli obiettivi Ue. Non possiamo permetterci di distogliere lo sguardo dal futuro, sappiamo con certezza che le trasformazioni in atto lo cambieranno, noi dobbiamo accompagnare la transizione, nessuno può sentirsi esonerato, rivolgo ancora un invito alle forze e alle energie del Paese, restiamo unti in questo drammatico momento in nome dell’unità e dei valori che sono alla base della nostra Costituzione».
di: Maria Lucia PANUCCI
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