
Boccia: “altre zone rischiano di diventare rosse”. Ipotesi Dpcm “ponte” per Natale
Il vertice tra Governo e Regioni sull’emergenza coronavirus si è espresso sulla possibilità richiesta da alcuni Territori di cambiare i 21 parametri che attribuiscono la collocazione nelle zone gialle, arancioni o rosse: il verdetto è che gli stessi non saranno modificati fino al tre di dicembre, data in cui scadrà il Dpcm attualmente in vigore. A seguire eventuali modifiche saranno studiate dai governatori, l’Istituto superiore di sanità e il ministero della Salute.
Il Governo ha poi deciso che per il prossimo Dpcm ci sarà un coordinamento politico con le Regioni, per decidere insieme le regole per Natale, che all’unanimità è stato spiegato non potrà essere come tutti gli altri, e ha introdotto la possibilità di chiedere i ristori per le categorie colpite dai provvedimenti anche se sono i presidenti e non il Governo a stabilire le misure restrittive.
«Non escludo che possano esserci altre Regioni rosse», ha detto il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia. Intanto una delle ipotesi sul tavolo prevede un Dpcm ponte per il periodo natalizio, con la sospensione dell’automatismo delle fasce, l’allentamento del coprifuoco, l’apertura serale di bar e ristoranti e lo spostamento tra Regioni. Ma anche l’orario dei negozi più lungo e un nuovo protocollo per le messe e le cerimonie fermo restando il divieto per la notte di capodanno di qualunque assembramento nelle piazze o nelle strade.
«Non va sottovalutata la serietà della situazione, la pressione sugli ospedali è ancora molto alta – ha ribadito il ministro Speranza – e non si può assolutamente scambiare qualche primissimo e ancora insufficiente segnale in uno scampato pericolo».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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