
Sono negativi i ricavi di Johnson & Johnson, Pfizer e Merck per la riconversione fulminea della ricerca verso il farmaco anti-Covid e la sospensione di tutte le principali tipologie di cure mediche a causa dei lockdown
Da gennaio Johnson & Johnson, Pfizer e Merck, le tre maggiori big pharma a livello di vendite, hanno perso quest’anno un totale di 3,5 miliardi di dollari di ricavi su base annua a causa del vaccino. La notizia sembra scioccante ma ha una sua motivazione ben chiara. Secondo gli analisti infatti a condizionare le performance negative è stata la necessità di reinventarsi in tempi record come produttori di farmaci contro il Coronavirus, implementando processi fulminei di ricerca e sviluppo e sospendendo tutte le altre principali tipologie di cure mediche.
E così nello specifico Pfizer su base annua ha perso ben tre miliardi. Ed il calo più significativo ha riguardato la divisione dei dispositivi medici a causa di una domanda più bassa dalla Cina e dell’interruzione delle visite mediche negli Usa che hanno comportato la riduzione della prescrizione di farmaci specifici.
Per quanto riguarda Johnson & Johnson i ricavi sono crollati del 10,8% annuo nel secondo trimestre a 18,3 miliardi con un -7% delle vendite del comparto relativo alla salute dei consumatori e -34% della richiesta di dispositivi medici nel momento in cui la pandemia ha innescato rinvii e cancellazioni di interventi chirurgici non urgenti.
Solo i ricavi di Merck sono leggermente cresciuti nei 9 mesi (+1% a 12,6 miliardi), dopo aver subito un calo dell’8% alla fine del secondo trimestre.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: